Prelios: serve una forte operazione di rilancio

SEMESTRE IN ROSSO – Ricavi consolidati per 64,8 milioni di euro rispetto agli 86,3 milioni del primo semestre del 2011. In particolare, i ricavi della piattaforma di gestione, italiana ed estera, ammontano a 61,4 milioni, mentre erano 80,1 a giugno dello scorso anno. Questi i numeri di Prelios Spa, che ha archiviato i primi sei mesi dell’anno con un risultato netto di competenza negativo per 125,7 milioni di euro, a fronte dei numeri positivi per 0,5 milioni di un anno fa.

ALL’ORIGINE DEL RISULTATO – Sul risultato netto pesano svalutazioni di partecipazioni e investimenti immobiliari per 52,2 milioni di euro, oneri finanziari per 25,2 milioni e oneri di ristrutturazione per 12,7 milioni. La posizione finanziaria netta è passiva per 497,5 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 494,8 milioni di euro a marzo 2012 e in lieve peggioramento dai 488 milioni al 31 dicembre scorso.

OBIETTIVI DA RIVEDERE – Nel contesto di incertezza economica, Prelios non conferma gli obiettivi comunicati a novembre e aggiunge che i nuovi target “potranno essere elaborati e resi noti solo a valle dell’attuazione delle operazioni straordinarie”. Spiega a questo riguardo Prelios: allo stato attuale, malgrado la disponibilità dimostrata dal sistema creditizio e da Pirelli & C. a supportare la società con la dilazione dei termini di pagamento delle rate di interesse e di misurazione dei covenant, la mancata realizzazione delle transazioni inizialmente previste nei piani di cassa – dovuta allo scenario negativo di mercato – ha determinato, al 30 giugno, un’esposizione finanziaria superiore a quella ipotizzata, non più in linea con gli impegni finanziari di breve termine. Per operare in continuità, ora, servono operazioni straordinarie.

SI PUNTA AL RILANCIO – La ragionevole aspettativa degli amministratori è che si possa arrivare, in tempi compatibili con l’attuale situazione della società, “alla definizione di un’operazione che comporterebbe il rafforzamento patrimoniale mediante la ricapitalizzazione e il riequilibrio della struttura finanziaria”, nonché “il rilancio delle prospettive di crescita e sviluppo industriale del gruppo”.

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