Tra scettici e ottimisti guadagnano solo gli hedge

Riprendendo il titolo di un film dei fratelli Wachowski potremmo sintetizzare l’andamento dei mercati di marzo con “V per Vendetta”. In effetti, guardando i grafici dei mercati europei e asiatici sembra ripetersi in maniera costante questa lettera. Tuttavia sul significato che essa avrà nei mesi futuri e su chi potrà effettivamente dire di aver consumato la sua vendetta in questo momento è necessario sospendere il giudizio.

Da una parte ci sono gli scettici che vedono in questa fase di rimbalzo solo una pausa nell’attesa che nuovi dati negativi, la recessione americana, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la moneta europea eccessivamente forte si abbattano sulle borse provocando ulteriori minimi, confermando così il trend di inizio anno. Dall’altro i più ottimisti considerano il momento peggiore già passato, valutando le perdite finora osservate come lo sconto di tutti gli eventi negativi del primo trimestre. Per costoro marzo ha rappresentato il timing ideale per entrare sul mercato dal momento che è sembrato che si siano toccati i minimi.

In più a confermare questa teoria ci si aspetta, nel secondo semestre 2008, un bull market sostenuto dalla ripresa della crescita economica. Comunque vadano le cose, il mercato di questi primi mesi dell’anno si sta rivelando molto complesso e pieno di insidie, ma non privo di buone opportunità.

In un mercato come quello dei fondi che sta conoscendo un deflusso di capitali continuo e sostanzioso come pochi se ne erano visti in precedenza, le performance positive di alcuni fondi tra cui Duemme Hedge Top Selection (+2,854%) Newton Alt. Total Ret. Portfolio Cl. B (2,681%) e Fideuram Alt. Inv. Fund Opportunity (2,456%) sono sintomatiche di come in un contesto difficile una gestione attiva e professionale riesca in qualche maniera a limitare i danni nei momenti negativi, i primi 20 giorni, e poi benefici della ripresa sfruttando le giuste scelte di timing (gli ultimi 10 giorni).

Sono probabilmente queste le motivazioni che stanno dietro al successo dei suddetti strumenti rispetto al resto del risparmio gestito. Per assurdo a riprova di quello che si è detto ci sono i peggiori fondi del mese come Kairos Partners Hedge Fund (-2,579%), Cartesio Global Equity Fund (-1,933%) o Delta Diversified Fund (-1,116%) che con le loro esigue perdite hanno comunque retto un mercato che per il terzo mese consecutivo è stato negativo.

Il peggiore in assoluto, Pwm Multistrategy Fund (-23% in sei mesi), è stato penalizzato da due fattori: è un fondo di fondi speculativi e in più si caratterizza per una gestione event driven che in un mercato incerto come questo non offre immediate opportunità.

Dal punto di vista della raccolta i dati portano alla luce anche questo mese dei fenomeni interessanti.

I primi dieci fondi italiani hanno raccolto all’incirca 100 milioni di euro in più rispetto a quelli stranieri, forbice che si amplia a dismisura quando si guarda ai patrimoni gestiti. Sicuramente l’Italia essendo un mercato finanziario un po’ meno maturo rispetto ai corrispettivi europei ha ancora al suo interno fenomeni di concentrazione che impediscono un vero e proprio confronto concorrenziale libero, tuttavia è anche vero che le SGR riescono a rispondere in maniera più precisa ai bisogni dei risparmiatori.

        
    

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