Gli energetici più energici. Ma attenti alla scossa

Il settore dell'energia  ha realizzato da gennaio una performance del 14%, superiore del 9% a quella del mercato. Ecco le valutazioni degli analisti del Credit Suisse su sette titoli del comparto, considerato in media caro rispetto agli standard storici.

1) Sse. Target price di 1.700 pence, contro una quotazione attuale di 1.551, per il gruppo inglese guidato da Alistair Phillips-Davies, che opera nel Regno Unito e Irlanda. I punti di forza sono la capacità di generare un forte cash flow, mantenere gli utili costanti anche in uno scenario sfavorevole per le tariffe da qui al 2017 e il solido stato patrimoniale.

2) Edp. Giudizio positivo anche sulla società portoghese che produce e distribuisce elettricità nel Paese e in Spagna, sebbene il prezzo obiettivo di 3,4 euro sia in linea con le quotazioni recenti. Si tratta di un titolo molto difensivo.

3) Enel. Il prezzo obiettivo di 3,2 euro è inferiore alle quotazioni attuali (4,16 euro) del gigante italiano guidato da Franceso Starace, che capitalizza 39 miliardi di euro. Secondo gli analisti il business plan presentato il 14 marzo è basato su ipotesi non realistiche, che potranno essere riviste il prossimo 31 dal nuovo management e che implicano alti rischi di esecuzione (il minority buy-out dipende dalla cessione di asset per 4,4 miliardi di euro).

4) Fortum. Rating negativo (underperform) per il gruppo quotato a Helsinki, dove capitalizza 16 miliardi di euro. Non si vede una ripresa dei prezzi forward a causa della domanda depressa e dell’andamento delle commodity.

5) Pennon. I rischi di ribasso sono maggiori delle possibilità di rialzo per la società inglese, che opera principalmente nel settore acqua e rifiuti, a causa delle difficoltà nel primo business e della mancanza di crescita nel secondo. La valutazione del prezzo per azione è 645 pence, inferiore alla quotazione attuale di 770. Il titolo, che in un anno ha reso il 17,7%, non è interessante nemmeno se lo si confronta con i competitor, mentre le chance di m&a sono già scontate.

6) Rwe. La utility tedesca, che capitalizza sul listino Xetra 17,8 miliardi di euro, risente di uno scenario delle tariffe molto negativo, che non lascia spazio incrementi degli utili. Il target price di 28,5 euro, contro una quotazione attuale di 29,4.

7) Gdf Suez. Il colosso francese (capitalizza 49,5 miliardi di euro) guidato da Gerard Mestrallet è valutato 20,5 euro, in linea con il prezzo attuale. Le decisioni che saranno prese sul nucleare in Belgio sono una grande incognita: stop consecutivi porteranno a una riduzione dell’eps (utile per azione) di 0,12 euro (-8% la stima2014) ma imposte più favorevoli potrebbe aggiungere 0,17 euro per azione (+11% l’utile 2014). Tenendo conto di questi aspetti, il target price va da un minimo di 18 a un massimo di 23 euro, mentre i 20,5 euro sono in linea con i multipli di settore.

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