Quando la finanza fa le cose per bene

Una volta tanto anch’io vedo la luce in fondo al tunnel. Per carità, la situazione non è rosea. Anche a limitarci a Piazza Affari, che ha appena assorbito il colpo Mps, ecco comparire il pasticcio Saipem, per giunta complicato dalle indagini su Paolo Scaroni, a.d. Eni. Ma, in mezzo a tanti guai, spunta un’operazione rispettosa del mercato che non trascura i soci di minoranza: l’opa di Salini su Impregilo. Non ho nascosto, a suo tempo, le perplessità sul metodo seguito da Pietro Salini per portare a termine il blitz della scorsa primavera. Non mi aveva per niente convinto anche la preventiva raccolta di voti “porta a porta” da lui condotta. Come ho detto in assemblea, alla quale ho partecipato, per conquistare la maggioranza di una società per azioni si deve seguire la via maestra e cioè acquistare i titoli in Borsa.

Inoltre non avevo apprezzato l’atteggiamento arrogante ed aggressivo tenuto da Salini nei confronti del board da poco nominato dal gruppo Gavio. Mi aspettavo da quest’ultimo, dopo la sconfitta patita, anche se di stretta misura, un diverso approccio sul mercato, mentre ci sono state solo reazioni sul fronte giudiziario, ma l’unica mossa efficace cioè quella dell’offerta pubblica di acquisto, non è arrivata. A dimostrazione che Gavio, forse, riteneva di poter governare la società con il 29%. È una libera scelta: Gavio, su consiglio di Mediobanca, ha deciso che fosse più conveniente per il gruppo concentrarsi sulle concessionarie autostradali piuttosto che su una società impegnata soprattutto nelle costruzioni. Magari uscirà incassando una buona plusvalenza; così Salini ha avuto via libera.

L’opa in arrivo consentirà al gruppo romano di fare un buon affare. Grazie alla liquidità presente in Impregilo a seguito degli indennizzi ricavati per il termovalorizzatore di Acerra (senza dimenticare le penali per il ponte sullo Stretto), e a quanto incassato per la cessione in Sudamerica di Ecorodovias, permetteranno alla “nuova” Impregilo di acquisire il controllo della Salini costruzioni, per una successiva fusione. Così, con una spesa limitata, Salini si troverà a guidare una società leader del mercato italiano e potrà restituire i debiti contratti con il sistema bancario per l’opa, con la liquidità della società optata.

La società, tra l’altro, non sarà ritirata dal mercato come più volte successo in questi anni, ma continuerà a essere quotata. Questo fa pensare che le intenzioni di Salini siano di utilizzare il canale di Piazza Affari per finanziare l’espansione del gruppo a livello internazionale. I soci di minoranza, per giunta, potranno scegliere se aderire all’opa o credere nel nuovo progetto e restare soci. In entrambi i casi, in trasparenza e rispetto del mercato. Un fatto che, purtroppo, capita di rado. Ma sono soddisfatto: è la dimostrazione che non è impossibile fare le cose per bene, anche in un momento così complicato, come quello attuale. Certamente la partita non è chiusa, ma solo rispettando le regole imposte dal mercato, si potranno ottenere vantaggi per tutti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!