QUALCHE RISCHIO – I mercati emergenti sono caratterizzati da alcuni trend positivi: buone dinamiche demografiche, rapporti debito/Pil a livelli accettabili, e ricchezza di minerali. Tuttavia, questi mercati presentano anche alcuni rischi di cui è bene essere consapevoli: il rallentamento della Cina, ad esempio, dove i tassi di crescita a doppia cifra del passato derivavano dalla manodopera a basso costo che ha cominciato a diminuire cinque anni fa, con l’aumento graduale dei salari. È quanto ha spiegato Mike Riddell, M&G emerging markets bond fund che si è interrogato sulle opportunità sull’obbligazionario nei mercati emergenti.
LE IMPLICAZIONI – “Questo rallentamento della Cina”, ha continuato l’esperto, “avrà enormi implicazioni per altri mercati emergenti che dipendono dalle proprie esportazioni verso la Cina”. Inoltre gli esportatori di materie prime in particolare saranno vulnerabili a tali sviluppi. “La mia cautela verso i mercati emergenti è dovuta anche al rischio di deflussi di capitali esteri". E vista la ripresa degil Usa, che dovrebbe comportare un aumento dei tassi da parte della Fed, “una combinazione di tassi più alti dei Treasury e un più forte dollaro potrebbero fungere da catalizzatore di un successivo sell-off sui mercati emergenti”, ha commentato Riddell.
BOND SOVRANI – Dieci anni fa, il Brasile era vicino al default, ma ora i suoi titoli di Stato con rating tripla B offrono uno spread di circa 100 punti base sui Treasury Usa che, "a mio avviso, non compensano per il rischio credito o liquidità". Questo è inoltre il caso di bond in valuta locale di Messico, Colombia, Perù e Filippine. “Di conseguenza, la mia preferenza è per il debito in valuta forte, poiché di solito ha caratteristiche più difensive”, ha aggiunto l’esperto di M&G. Dove puntare quindi? “La mia preferenza è per i bond in valuta forte dei governi più forti e stabili, tra cui il Messico, la Malesia e Qatar. In particolare sono positivo sul Messico in particolare poiché dovrebbe beneficiare della ripresa economica Usa”.
OBBLIGAZIONI CORPORATE – E per quanto riguarda i bond corporate? Molti di questi asset sono denominati in dollari americani e in alcuni casi rendono più dei titoli sovrani per rischi ampiamente simili. Alcune delle emittenti corporate dei mercati emergenti sono totalmente o in parte proprietà statale, che significa che gli spread del credito rappresentano in pratica il rischio sui sovrani. Una di tali società è colombiana, il gruppo petrolifero Ecopetrol. Oppure la messicana produttrice di cemento Cemex, che genera quasi il 50% delle proprie vendite negli Usa e Nord Europa, e “su cui mi aspetto che sfrutti il vantaggio della ripresa del settore immobiliare negli Stati Uniti”. Infine, compagnie come Sappi, azienda cartiera basata in Sud Africa, sono in generale considerate molto rischiose in quanto ubicate in un Paese politicamente instabile. Tuttavia, le attività della società sono ben diversificate, e solo un quarto dei profitti vengono dal Sud Africa, mentre il resto negli Usa ed Europa.