Arrivano i fondi italiani PIR di AcomeA SGR

AcomeA sgr ha iniziato a offrire ai risparmiatori i propri fondi comuni PIR attraverso Borsa Italiana. Dal 24 maggio 2017, il fondo flessibile AcomeA Patrimonio Esente e il fondo azionario AcomeA Italia, entrambi PIR Compliant, saranno infatti quotati e negoziati sulla piattaforma ETF Plus di Borsa Italiana.

I due fondi PIR saranno quotati in Classe Q2, così come gli altri prodotti della gamma offerta da AcomeA SGR. Il loro profilo commissionale è allineato a quello già attualmente applicato alla classe ‘A2’ (execution-only) e quindi scontato di circa il 50% rispetto alla classe tradizionale ‘A1’, provvista di servizio di consulenza.

I vantaggi dei PIR per i risparmiatori e per l’economia italiana, uniti all’accessibilità garantita da Borsa italiana rappresentano un momento di svolta per l’intero settore del risparmio gestito.

“Siamo fieri di essere, anche nel caso dei PIR, la prima SGR italiana a cogliere un’opportunità che presenta grandi vantaggi per tutti i soggetti coinvolti”, commenta Alberto Foà, Presidente di AcomeA Sgr. “Attraverso i PIR viene data la possibilità ai risparmiatori di finanziare le aziende italiane, ottenendo un importante sgravio fiscale. I fondi comuni di investimento PIR rappresentano uno strumento diversificato ed efficiente. Da oggi, grazie alla quotazione, i PIR sono disponibili per tutti i risparmiatori italiani anche tramite un importante canale di accesso aggiuntivo, il circuito di Borsa Italiana”.

“La trasparenza e l’efficienza del mercato ETFplus offre un canale distributivo alternativo a tutti gli emittenti che vogliono distribuire i loro prodotti direttamente al mercato”, aggiunge Pietro Poletto, Responsabile Fixed Income Markets, Borsa Italiana-London Stock Exchange Group. “AcomeA, anche in questo caso, si dimostra una SGR innovativa ed è tra i pionieri dell’investimento PIR compliant attraverso i fondi quotati per offrire una soluzione di investimento bilanciata per beneficiare da un lato del potenziale di crescita del mercato italiano e dall’altro dei vantaggi fiscali derivanti da questi strumenti”.

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