Tesoro, dopo il Btp a 15 anni si pensa alla scadenza trentennale

TITOLI A LUNGO TERMINE – Solo pochi giorni fa il collocamento del Btp a 15 anni, piazzato per 6 miliardi di euro al 4,80%. Ora il Tesoro pensa a un’altra scadenza, quella trentennale, con l’obiettivo dichiarato dal ministero dell’Economia di allungare la vita del debito sovrano. È quanto ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters la responsabile del ministero per la gestione del debito, Maria Cannata, secondo la quale per l’emissione “non c’è nessuna data prevista al momento, ma si determinerà in base alle condizioni di mercato”. Il Tesoro non colloca un nuovo trentennale da oltre tre anni. L'ultima emissione, quella del Btp settembre 2040, risale infatti al settembre del 2009.

ANNO TRANQUILLO – Alla fine di ottobre, il Tesoro stimava per il 2013 emissioni per circa 410 miliardi. Lo scorso anno si è chiuso con emissioni totali attorno ai 470 miliardi circa. Un anno abbastanza tranquillo anche per quanto riguarda il rinnovo dei titoli. E quindi uno degli obiettivi è quello di allungare la vita media del debito, scesa a circa 6 anni e mezzo alla fine del 2012 dai circa 7 di un anno prima.

RITORNA L’APPETITO – Con l’ultima emissione, il totale dei titoli collocati, dopo solo due settimane dall’inizio dell’anno, è salito a circa 40 miliardi di euro, poco sotto il 10% dell'importo atteso per l'intero 2013. Un segnale di forte ritorno dell’interesse sull’obbligazionario del nostro Paese. Nel dettaglio, il Btp a 15 anni (cedola annua al 4,75%) è piaciuto agli italiani, che si sono aggiudicati il 40% del collocamento. Ad asset manager e fondi di investimento è stato assegnato il 35% circa dell'emissione, mentre alle banche è andato oltre il 26% dell'ammontare complessivo.

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