I MegaWinner 2017: le migliori 12 società del Ftse Mib finora

Da inizio anno il mercato italiano è in crescita di quasi il 10%, grazie a migliori fondamentali macro (stime PIL riviste al rialzo dopo un 1° trimestre migliore delle attese), rischio politico tutto sommato sotto controllo (soprattutto ora che le elezioni dovrebbero essere state rinviate al 2018) e buon andamento dei fondamentali delle aziende (stime di utili del mercato riviste al rialzo). È quanto emerge dall’ultima analisi a cura di Guglielmo Manetti, Vice Direttore Generale di Intermonte Advisory e Gestione, la divisione di Intermonte SIM che si occupa di risparmio gestito e advisory.

“Dopo questa buona performance ci siamo concentrati sui cosiddetti “MegaWinner”, ovvero su quei titoli a alta capitalizzazione, facenti parte dell’indice FTSE MIB, che stanno battendo l’indice di almeno 10 punti percentuali da inizio anno. Dato che il mercato tende a polarizzarsi sui vincitori, abbiamo analizzato questo panel di titoli sotto vari aspetti per misurare quale è il livello delle attese su questi titoli super-preferiti del mercato”, ha spiegato Manetti.

Sono 12 le società del FTSE MIB che stanno battendo il mercato di almeno 10 punti percentuali da inizio anno, e sono riassunte nella tabella qui sotto. “Notiamo subito che appartengono a settori diversi, e già questa è una indicazione interessante in quanto denota non la solita, forte polarizzazione settoriale tipica del mercato italiano che è stato guidato più dal top down, e quindi dal posizionamento settoriale in questi ultimi anni, rispetto al bottom up, ovvero dalle specificità delle aziende”.

Dopo un’attenta analisi lo studio conclude che l’andamento positivo del mercato italiano è stata trainato da un gruppo ristretto di 12 società che hanno contribuito per quasi il 30% alla performance da inizio anno e che abbiamo definito i megawinner del 2017. “Dopo una così forte performance, è lecito chiedersi quanto spazio ci può essere per un ulteriore, forte sovraperformance dello stesso gruppo di titoli”, ha commentato Manetti. “Abbiamo pertanto analizzato tale panel con diversi approcci, dallo statistico al fondamentale, per cercare di dare una risposta. L’analisi statistica evidenzia una situazione di particolare “ingolfamento”, dove rispetto ad una situazione ad inizio anno che vedeva una grande dispersione tra volatilità e beta, oggi questa dispersione è bassissima. Statisticamente vuol dire che per il panel dei megawinner sarà sempre più difficile genare beta, e quindi battere l’indice, con gli attuali ridotti livelli di volatilità. Da un punto di vista fondamentale invece, l’andamento è molto meno univoco, con tutti i megawinner che hanno beneficiato di rialzi stime da inizio anno ma 5 su 12 hanno avuto un de-rating (ovvero la performance dei titoli è stata inferiore al rialzo delle stime di utili da parte del consensus). Il posizionamento degli investitori infine mostra da una parte che a parte un paio di casi isolati il consensus degli analisti sell-side non è univocamente bullish sui megawinner, mentre le posizioni ufficiali short (che però raccolgono solo quote di capitale superiore allo 0.5%) evidenziano un parziale posizionamento pessimista solo sui 3 titoli finanziari del panel”.

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