Ecco su quali titoli del lusso puntare

Secondo gli analisti di Morgan Stanley i prezzi subiranno pressioni al ribasso nel 2016-17, a causa del rallentamento dell’Asia. Le loro proiezioni sull’eps (utile per azione) 2017, riporta Milanofinanza.it, sono dell’8% inferiori al consensus. Ecco chi comprare e chi evitare.

1. Lvmh.
È con Richemont il titolo preferito dagli analisti nel segmento soft luxury con target price 185 euro, che implica un potenziale di rialzo del 10%. L’utile per azione è stimato in crescita al ritmo (cagr) del 9% nel periodo 2015-17. Nello scenario ottimista (tasso di crescita composto annuo dell’eps del 10%) il prezzo obiettivo è 225 euro (+34%). Il titolo tratta con un multiplo di 22,4 sull’utile 2015 e di 20,3 su quello del 2016. Da gennaio è salto in borsa del 22,4%.

2. Richemont
Il giudizio è stato incrementato da neutrale ad overweight per tre ragioni principali. Le valutazioni borsistiche sono molto più attraenti, a fronte di un tasso di crescita atteso dell’eps (rettificato) del 12% nel 2016-18. Il target price è 89 franchi svizzeri (+11%), che nell’ipotesi bullish sale a 122 franchi, (+53%). Il p/e scende da 24,5 nel 2015 a 20 nel 2016. Da inizio anno è sceso del 14%.

3. Burberry
Prezzo obiettivo 1.400 pence (+6%) con rating neutrale (equalweight) per il gruppo Uk, che ha prospettive interessanti nel lungo termine. Nell’ipotesi bullish, che implica un incremento annuo (cagr) dell’eps 2016-19 del 18%, può arrivare a 2131 pence (+62%). Il titolo tratta 22,6 volte l’utile 2015 e 18,4 quello del 2016. Da gennaio ha lasciato sul terreno sul listino di Londra il 21,4%.

4. Kering
Al colosso globale del lusso (rating underweight) è stato assegnato il target price di 162 euro, del 5% inferiore alle quotazioni attuali. Il ritmo di crescita (cagr) annuo delle vendite è stimato del 5% nel 2015-17 e quello dell’ebit del 3%, con un conseguente calo dei margini. Nello scenario ottimista il prezzo obiettivo è 231 euro. Il p/e scende da 17,6 nel 2015 a 16,4 nel 2016. La performance da inizio 2015 sulla borsa di Parigi è +4%.

5. Moncler
Giudizio neutrale (equalweight) con target price 15 euro (-6%) sulla società guidata da Remo Ruffini. Nello scenario ottimista il prezzo obiettivo è 20 euro (+25%). Il titolo tratta 23,6 volte l’utile 2015 e 21,3 quello del prossimo esercizio. A Piazza Affari ha guadagnato il 35% da gennaio.

6. Tod’s
Giudizio negativo (underweight) con target price 74 euro (-7%). Nell’ipotesi bullish sale invece a 98 euro (+23%). I risultati miglioreranno, ma ci vorrà del tempo. Il margine lordo (ebitda) a lungo termine è previsto intorno al 21%, inferiore ai livello 2009-2013, ma superiore al 19,3% del 2015. Il p/e è stimato 23,4 nel 2015 e 22,2 nel 2016.

7. Salvatore Ferragamo
Giudizio neutrale (equalweight) con target price 24 euro (-2%) sulla griffe italiana perché lo scenario macro resta difficile, soprattutto in Asia. Il titolo viene scambiato 25,4 volte l’utile 2015 e 21,1 quello del 2016. A Piazza Affari è salito da inizio 2015 del 3,4%.

8. Swatch group
Prezzo obiettivo 343 franchi svizzeri (-7%), con rating negativo (underweight). L’utile per azione (eps) è stimato in crescita al ritmo (cagr) del 6% nel periodo 2015-17 e in misura analoga i ricavi. Nell’ipotesi bullish può arrivare a 472 franchi (+29%). Il titolo tratta 15,9 volte l’utile 2015 e 15 quello del 2016. Da inizio anno è sceso del 20%.

9. Prada
Alla società italiana quotata a Hong Kong è stato assegnato il target price di 32,4 dollari Hk (+6%) con giudizio neutrale (equalweight). È esposta infatti a una forte competizione di prezzo e risente di un effetto mix negativo per i nuovi prodotti. Il p/e sale da 20,9 nel 2015 a 22,3 nel 2016. Da gennaio ha perso il 34%.

10. Michael Kors
Rating overweight (sovrappesare) e target 63 dollari (+46%) perché il gruppo Usa si sta stabilizzando a livello internazionale e il margine netto (ebit margin) del 24% è sostenibile nel lungo termine. Nell’ipotesi bullish può arrivare a 80 dollari (+86%). Il p/e è inferiore alla media: 9,5 quest’anno e 9,2 nel nel prossimo. A Wall Street è sceso da inizio 2015 del 47%.

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