Il Pil di Pechino frena ma meno del previsto

Il Pil cinese è cresciuto del 6,9% annualizzato nel terzo trimestre dell’anno (il dato più debole dal 2009) secondo le statistiche ufficiali di Pechino diffuse stamane, battendo l’attesa di consensus (6,8%) grazie in particolare al buon andamento del settore dei servizi (+8,4%) che ha compensato il +6% segnato dal “secondo settore” nel suo complesso.

IL PIL CINESE REGGE MEGLIO DEL TEMUTO -Il dato mostra come gli stimoli già messi in campo da Pechino (che dal novembre 2014 ha già tagliato 5 volte i tassi di riferimento) stiano contribuendo a sostenere la crescita e a reindirizzare la struttura economica verso un maggiore sviluppo del “terzo settore”, attenuando la dipendenza della crescita stessa dall’andamento della produzione industriale e degli investimenti fissi.

BORSE ASIATICHE INCERTE, TOKYO FRENA – La reazione dei listini asiatici al dato è stata modesta per il momento: Shanghai ha chiuso in calo dello 0,14%, mentre Shenzen è salita di altrettanto e Hong Kong ha terminato a +0,49%. Alcuni operatori sembrano temere che dati migliori del previsto possano convincere le autorità di Pechino che non siano necessari ulteriori stimoli per sostenere l’espansione economica. D’altro canto l’indebolimento dello yuan sembra non piacere agli investitori giapponesi, tanto che il Nikkei225 oggi ha ceduto lo 0,88% chiudendo a 18.131,23 yen.

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