Da “locomotiva” a “vagone di coda”, per la Germania tutto si è giocato in poche settimane, complici i timori generati dal rallentamento dell’economia cinese, a cui Berlino guardava come mercato di riferimento per le proprie esportazioni nei prossimi decenni, e il malessere legato allo scandalo emissioni che ha travolto Volkswagen e danneggiato tutti gli altri nomi del settore automobilistico europeo a partire da Daimler e Bmw.
A FRANCOFORTE LA VOLATILITA’ RESTA ELEVATA – Così arrivato al giro di boa di metà settimana il listino di Francoforte vede la variazione da inizio anno negativa (-1,26%) e quella sui 12 mesi ridotta ad un modesto guadagno del 2,15%. Da inizio settimana il Dax30 si è riportato in sostanziale equilibrio grazie al recupero di stamane, pari al 2,45%, ma il fatto stesso che in metà seduta l’indice registri una variazione di oltre 2 punti la dice lunga sul permanere di una volatilità elevata, indice della scarsa confidenza che per il momento continuano ad avere gli investitori.