Le crisi greca e cinese hanno scosso la fiducia degli investitori

CINA MINA LA FIDUCIA DEGLI INVESTITORI PIU' DELLA GRECIA – Il mese nero dei listini cinesi seguito alla crisi greca di luglio sta iniziando ad intaccare la fiducia finora apparentemente granitica degli investitori nei mercati azionario mondiali. Il che significa altre vendite in arrivo sui mercati europei, visto che quando si tratta di prendere profitto i grandi investitori internazionali non guardano in faccia a nessuno e prendono profitto là dove ne hanno fatto e quest’anno i rialzi maggiori erano stati segnati dai listini europei. Prima di agosto l’Eurostoxx50 era salito da inizio anno ad un massimo del 22%, poi tra la crisi greca e quella cinese la capitalizzazione dei listini azionari mondiali è calata di circa 8,5 triliardi di dollari.

CREDIT SUISSE E GOLDMAN SACHS PIU’ PRUDENTI – Persino l’ottimismo circa la possibilità che la Bce prolunghi il proprio programma di quantitative easing (controbilanciando l’inizio del ciclo di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve) non è bastato a evitare le perdite, anche perché pure i grandi broker mondiali si sono mossi, assumendo un profilo più prudente. Ora il Credit Suisse, ad esempio, prevede che i listini europei chiuderanno l’anno con un guadagno medio del 10%, mentre Goldman Sachs, finora apparsa alquanto “aggressiva” ha suggerito di limare l’esposizione azionaria. Dopo quattro anni il “toro” sui listini azionari sta per arrivare a termine?

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