Nessuna buona nuova in vista per l’oro nero

IL PETROLIO TENTA DI TORNARE SUI 46 DOLLARI AL BARILE – Petrolio che prova un rimbalzo dopo il tonfo di ieri, ma che a New York ancora non riesce a riportarsi sopra i 46 dollari al barile, oscillando a 45,96 dollari e mantenendosi vicino ai minimi degli ultimi 6 mesi, mentre i gestori dei fondi hedge sembrano propensi a ridurre ulteriormente le posizioni sull’oro nero. Nelle prossime settimane, del resto, difficilmente si potrà assistere a un riequilibrio tra offerta e domanda, visto che in agosto solitamente le maggiori raffinerie negli Usa (e non solo) chiudono per la manutenzione ordinaria e straordinaria, riducendo l’assorbimento di petrolio da trasformare in benzina e altri prodotti derivati.

IN ARRIVO UN CALO STAGIONALE DELLA DOMANDA – Del resto proprio l’avvicinarsi della fine del periodo estivo solitamente fa calare la domanda di benzine e derivati, dato che le assunzioni stagionali vanno terminando e che le famiglie a loro volta finiscono le ferie e si preparano a tornare al lavoro (e a scuola), riducendo così il consumo quotidiano di carburanti per autotrasporto. In assenza di particolari eventi climatici si dovrà attendere l’autunno per vedere risalire la domanda, ma a quel punto l’Iran potrebbe essere tornato sul mercato, aumentando nuovamente l’offerta e rischiando di spiazzare anche l’eventuale rialzo della domanda. Insomma, a breve le prospettive per l’oro nero e per i titoli azionari dei maggiori gruppi petroliferi non sembrano esaltanti, a dir poco.

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