Montepaschi, il salvataggio da parte dello Stato è una certezza

Mps sull’ottovolante a piazza Affari. Il titolo, piú volte sospeso nella prima parte della seduta con cali che lo hanno portato fino a un minimo a 14,71 euro, ha poi risalito la china fino a quota 17 euro, per poi tornare a scendere. L’azione ora perde il 2,82% a 15,84 euro.

La banca, sottolinea un analista, ha comunicato l’esito delle adesioni volontarie alla conversione dei bond (2,45 mld euro) e ha detto che al momento non ci sono anchor investor che abbiano mostrato interesse a sottoscrivere l’aumento di capitale.

I risultati finali del capital plan, prosegue l’esperto, verranno resi noti questa sera, a conclusione dell’aumento, e “verrá sancito il fallimento della soluzione privata”. A questo punto, il Governo dovrebbe varare il decreto che prevede un piano fino a 20 mld euro per il sistema bancario, conclude l’esperto.

“L’offerta di conversione dei bond ha raccolto adesioni per 2,45 mld;

non c’è nessun anchor investor. Intervento dello Stato molto probabile”, sintetizza un analista di una casa d’affari straniera.

Per Banca Imi “un aumento precauzionale e la burden sharing sono lo scenario piú probabile”. Comunque, proseguono gli esperti, “la soluzione al problema Mps potrebbe ridurre il rischio sistemico per il settore, a nostro avviso”.

In questo contesto, il prezzo dei bond subordinati Lower Tier II continua a scendere: quelli con scadenza 15 gennaio 2018 si trovano a 45,01 euro (48,88 euro la chiusura di ieri), quelli con maturity 21 aprile 2020 a 46,3 euro (49,07 euro), quelli con scadenza 9 settembre 2020 a 45,16 euro (49,23 euro) e quelli con maturity maggio 2018 a 45 euro (46,75 euro).

I bond subordinati, soprattutto nelle ultime due sedute “hanno iniziato a scontare un eventuale intervento dello Stato con una netta discesa”, nota un esperto.

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