Eurogruppo straordinario: accordo o Grexit?

SARA’ ACCORDO O GREXIT? – Occhi puntati su Bruxelles, dove Alexis Tsipras dopo una serie di colloqui telefonici già avuti ieri con i vertici della Bce, dell’Eurogruppo nonché con Francois Hollande, Angela Merkel e Vladimir Putin si confronterà con i partner dell’eurozona cercando di convincerli ad accettare una nuova proposta che la Grecia presenterà per ottenere il via libera al budget e alla rimodulazione e riduzione del proprio debito in cambio di riforme ma non di misure di austerità, dopo 5 mesi di negoziati infruttuosi e dopo che la scadenza del precedente “bailout” ha lasciato Atene priva degli aiuti internazionali ed alle prese con un rapido esaurimento dei fondi pubblici. In caso di impossibilità a raggiungere un accordo l’unica strada che rimarrebbe al paese sarebbe quella di uscire dall’euro e tornare a stampare moneta, dichiarare default anche contro Ue e Bce e avviarsi a nazionalizzare le maggiori banche e ad affrontare una nuova recessione,creando un precedente che alla lunga potrebbe mettere in forse la sopravvivenza dell’euro.

BCE CONFERMA PLAFOND ELA, ALZA TASSO DI SCONTO – In tutto questo la Bce ha deciso ieri di confermare il plafond di liquidità d’emergenza girato alle banche greche con il programma Ela, ma di aumentare il tasso di sconto sui collaterali che le stesse debbono utilizzare a garanzia dei fondi assegnati. Una misura che alcuni analisti giudicano simbolica, visto che ormai i titoli utilizzabili come collaterali sono pressoché tutti già stati utilizzati. Intanto in Grecia le banche restano chiuse e i limiti ai prelievi tramite bancomat (per i soli titolari di conti correnti greci) confermati pari a 60 euro al giorno. Secondo la stampa greca Tsipras cercherà comunque di conservare l’esenzione Iva per le isole ed evitare tagli alla difesa, mentre potrebbe cedere sulle altre richieste avanzate dai creditori, se otterrà un riscadenziamento e un taglio del debito, il cui peso sul Pil lo stesso Fondo monetario internazionale ha del resto da tempo giudicato non sostenibile.

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