La crisi greca induce New York alla prudenza, brillano i bond

Mentre anche Angela Merkel e Francois Hollande sembrano volersi smarcare dalla Grecia dopo la decisione di Alexis Tripras di chiamare un referendum popolare lampo sulla proposta avanzata dai creditori internazionali (15 miliardi di aiuti ed estensione di 5 mesi del bailout in scadenza ufficialmente a fine mese in cambio di nuovi tagli di spesa, incrementi di Iva, imposte sul reddito e imposte patrimoniali e ripresa delle privatizzazioni), imponendo al tempo stesso vincoli al movimento dei capitali che solo Cipro finora aveva introdotto, nel 2013, tra i paesi dell’eurozona dal 2000 a oggi, Wall Street cede ma non crolla e consente ai listini europei di recuperare parte delle perdite di stamane.

INDICI IN CALO MA NON C’E’ PANICO – Dopo una mezzora scarsa di lavoro il Dow Jones cede lo 0,65%, l’S&P500 segna -0,80% e il Nasdaq è indicato a -1,22%. I T-bond dal canto loro vedono il rendimento sul decennale oscillare sul 2,38% e quello sul trentennale sul 3,15%, in calo rispetto alle chiusure di venerdì grazie all’afflusso di liquidità in uscita dall’azionario ed in cerca di un “porto sicuro”. L’oro dal canto suo resta a 1.175,9 dollari l’oncia, giusto 2,7 dollari più di venerdì sera, l’argento oscilla a 15,79 dollari (2 centesimi di rialzo), mentre il petrolio cala a 58,42 dollari al barile, 1,21 dollari sotto l’ultimo fixing.

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