Anche New York preferisce essere prudente

SALGONO I TIMORI, SCENDONO GLI INDICI – Non si può tenere se non il panico almeno la paura di perdite per sempre fuori dai mercati azionari: oggi anche Wall Street perde quota intimorita dalla possibilità che anziché con un compromesso le trattative tra Grecia e “troika” si concludano con un fallimento che rischierebbe di preparare la strada ad un nuovo default di Atene o anche alla fuoriuscita della Grecia dall’euro. Così dopo un paio d’ore scarse di lavoro il Dow Jones cede lo 0,69%, l’S&P500 segna -0,33%, il Nasdaq è indicato a -0,73% e le small cap del Russell 2000 perdono lo 0,49%.

LA LIQUIDITA’ SI RIFUGIA NEI BOND – Dal canto loro i T-bond vedono il rendimento del decennale oscillare sul 2,35% e quello del trentennale sul 3,06%, interrompendo il rialzo visto nei giorni scorsi anche per via dell’ingresso di liquidità in cerca di un “porto sicuro” almeno per il fine settimana. L’oro per lo stesso motivo resiste a 1.182,10 dollari l’oncia (1,7 dollari sopra la chiusura di ieri), l’argento oscilla a 15,90 dollari (6 centesimi di perdita) e il petrolio tira il fiato scivolando a 60,08 dollari al barile (69 centesimi meno della vigilia).

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