Se si escludono i titoli legati al petrolio, scrive Milanofinanza.it, il settore meccanico ha registrato da inizio anno sui listini europei un rialzo del 23% in euro e del 12% in dollari. Solo il comparto dell’auto ha fatto meglio. Ecco, secondo gli analisti di Barclays, chi comprare e chi vendere, in funzione dei margini potenziali di rialzo.
1. Assa Abloy
Il target price del gruppo svedese è 430 corone (-19%) con rating neutrale (equalweight). Apprezzabili sono le caratteristiche difensive degli utili, gli elevati ritorni e il valore creato con operazioni di m&a, ma il titolo ha raggiunto livelli di valutazione storici troppo elevati e riflettono già le ipotesi di forte ripresa nel mercato non residenziale Usa. Basso il rendimento della cedola, intorno all’1,2% nel 2015 e 2016.
2. Atlas Copco
Rating positivo (overweight) con prezzo obiettivo 300 corone (+4,4%) per la società svedese che ha profitti poco ciclici, un maggiore contenuto aftermarket e la capacità di generare una notevole liquidità. Per questi motivi merita di essere scambiata a premio rispetto ai concorrenti. Il titolo viene scambiato 20,9 volte l’utile per azione 2015 e 18,4 quello del prossimo esercizio. Il dividend yield è rispettivamente 2,3 e 2,4%.
3. Gea group
Giudizio positivo (overweight) per la compagnia tedesca. Il programma recentemente annunciato di taglio dei costi porterà a un incremento dei margini di 240 punti base, facendo salire il margine reddituale al 13,7% nel 2017. Il management intende spendere fino a 1,6 miliardi di euro in acquisizioni nei prossimi 3-5 anni. Il p/e scende da 21 nel 2015 e 18,2 nel 2016, a fronte di un eps rispettivamente di 2,17 e 2,51 euro.
4. Kone
Al gruppo finlandese leggermente superiore al valore d’impresa di 20,8, è stato assegnato il rating negativo (underweight) con prezzo obiettivo 32 euro (-25%) perché è vulnerabile al peggioramento dei fondamentali del mercato cinese (prime installazioni), visto che nel paese della Grande Muraglia realizza il 30% del fatturato. Nel settore è quello che ha avuto il secondo maggiore re-rating dal 2007 e alle quotazioni attuali è troppo caro.
5. Alfa Laval
Rating underweight (sottopesare) per la compagnia svedese.Si tratta secondo gli analisti di un franchise di alta qualità con una forte posizione di mercato e un'attraente esposizione a lungo termine, ma nel breve risentirà del ciclo negativo. Il titolo inferiore al valore d’impresa di 9,7, tratta 17,7 volte l’eps 2015 e 19 quello del 2016, stimati rispettivamente 9,68 e 9,01 corone. Il dividend yield è 2,5% quest’anno e 2,6% nel prossimo.
6. Metso
Giudizio negativo (underweight) sulla mid cap finlandese, sopravvalutata visto che difficilmente riuscirà a raggiungere, come si è prefissata, margini superiori al 15% entro il 2017. Il target price di 22 euro è del 20% inferiore alle quotazioni attuali (27,56). Il p/e del titolo è 15,8 nel 2015 e 18 nel 2016, a fronte di un eps pari rispettivamente a 1,74 e 1,53 euro. Attraente il rendimento della cedola, che è stimato 4,2% quest’anno e 4,5% nel prossimo.
7. Sandvik
Il gruppo svedese (12,7 miliardi di euro di capitalizzazione contro un valore d’impresa di 16,7) ha un dividend yield del 3,7% nell’esercizio 2015 e del 3,9% nel 2016. Il rating è neutrale (equalweight) con price target price 90 corone, del 6% inferiore ai livelli attuali. L’esposizione al settore minerario è scontata nelle quotazioni recenti, ma non a sufficienza, esponendolo al rischio di ulteriori ribassi.
8. Weir
La società inglese merita il rating neutrale con target 1.700 pence (-4%) a causa della bassa visibilità della divisione O&G sulla scia del forte calo del prezzo del petrolio. Alle quotazioni attuali è in linea con i multipli storici. Il titolo tratta 15,8 volte l’eps 2015 e 13,9 quello del 2016, stimati rispettivamente 112,5 e 127,8 pence. Il dividend yield è 2,5% quest’anno e 2,6% nel prossimo.
9. Sulzer
Giudizio neutrale per la small cap elvetica con target price 105 franchi contro una quotazione attuale di 108 (-3%). Il motivo principale del rating è la valutazione coerente con le prospettive e la mancanza di elementi che possono trainare al rialzo la quotazione. Il p/e del titolo è 19 nel 2015 e 20 nel 2016, a fronte di un eps rispettivamente di 5,65 e 5,40 franchi. Il rendimento della cedola è stimato 3,2% quest’anno e nel prossimo.
10. Skf
Il gruppo svedese ha un dividend yield stimato del 2,5% negli esercizi 2015 e 2016, mentre il p/e è rispettivamente 15,5 e 14,3. Il rating è equalweight con target price 200 corone contro una quotazione recente di 228,30 (-12%). Le chance di rialzo sono infatti limitate, visto che secondo gli analisti servirebbe una maggiore visibilità sulla ripresa nel settore industriale dell’aftermarket (ricambi) per dare impulso alla performance.