Al via piano d’acquisto bond della Bce: cosa cambia per il tuo portafoglio

Secondo quanto riferisce Bloomberg citando fonti vicine all'operazione, la Bce ha dato avvio al piano di stimoli monetari, Quantitative easing, iniziando a comprare titoli di Stato tedeschi.

VIA AL QE – La Bce ha a disposizione 60 miliardi di euro al mese per i titoli di Stato. Una mossa che condizionerà in modo pesante il mercato obbligazionario europeo. Tutto questo cosa significa per i risparmiatori? Cedere o no all’istituzione di Francoforte i BTp che si detengono in portafoglio?

MANTENERE I TITOLI – La scelta, spiega Il Sole 24 Ore non è banale, perché chi vende adesso realizza verosimilmente una plusvalenza più o meno rilevante, è anche evidente che in un mondo di rendimenti prossimi allo zero (se non addirittura negativi) non è altrettanto semplice trovare alternative convincenti a parità di rischio. Per questo in ottica dell’investitore cosiddetto “cassettista” è meglio mantenere i titoli fino alla naturale scadenza, perché in questo modo può continuare a fare affidamento su cedole che allo stato attuale è difficile reperire altrove.

VENDERE BTP – Per chi invece ha una gestione del portafoglio più dinamica, nella decisione è bene considerare anche i prezzi a cui si è acquistato i titoli, la loro scadenza e ovviamente anche l’idea che ci si è fatti su ciò che potrà accadere da qui ai prossimi mesi. E considerato che il margine di apprezzamento per i titoli di Stato italiano (come anche quelli spagnoli) è limitato, spiega al Sole 24 Ore Gabriele Minotti, coordinatore area mercati di Credem, esistono le condizioni per cedere i titoli “a partire da quelli con scadenza più ravvicinata. Meglio adesso, quando il quantitive easing deve ancora partire che fra sei mesi”.

LA CHIAVE E’ L’INFLAZIONE – Dove investire quindi il denaro guadagnato dalla vendita dei Btp? Le alternative sono tante ma, restando nel campo delle obbligazioni, buone opportunità ci potrebbero essere nelle emissioni legate all’inflazione. La Bce premerà infatti sull’acceleratore finché non vedrà il tasso di inflazione atteso fra 5 anni e per i successivi 5 anni avvicinarsi alla soglia del 2%. E quanto più le aspettative cresceranno, tanto più un titolo legato all’inflazione (sia questo un BTp Italia o un più tradizionale titolo indicizzato ai prezzi europei) risulterà più conveniente rispetto a un bond nominale.

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