Borse positive dopo accordo in seno all’Eurogruppo

Dopo tre anni di tentativi nella notte è forse stata trovata una soluzione negoziale alla crisi della Grecia, per la quale si prevede ora un rapporto debito/Pil pari al 124% entro il 2020, mentre l’Eurogruppo ridurrà di 100 punti base gli interessi sui prestiti bilaterali e di 10 punti base il costo delle garanzie che la Grecia paga al fondo salva-stati Efsf, oltre a godere di una moratoria di 10 anni sui tassi dei prestiti concessi dallo stesso Efsf e di un’estensione di 15 anni delle scadenze dei prestiti e di uno slittamento di 10 anni dei pagamenti degli interessi.

Gli stati membri della Ue rinunciano inoltre ai loro profitti sui bond greci e li verseranno direttamente ad Atene in un conto bloccato, mentre per ora non si parla di ulteriori “haircut” del debito come chiedeva l’Fmi. Salvo ratifiche da parte dei vari parlamenti europei, Atene dovrebbe ora poter ricevere la prossima tranche da 31,5 miliardi di aiuti internazionali.

Alla notizia i listini asiatici reagiscono in maniera contrastata, con Tokyo in ripresa (l’indice Nikkei225 ha chiuso a 9.423,30 yen, +0,37%), Hong Kong stabile (-0,08%) e Shanghai ancora in calo (-1,15%). Sul listino giapponese in particolare si mettono in luce Toyobo e Fukuoka Financial Group, con rialzi di oltre 4 punti a testa, oltre a Shionigi, Sofbank e Tokyo Tatemono, mentre perdono terreno Nisshin Steel Holdings, Dentsu, Nippon Sheet Glass, Sumitomo Chemicals e Mitsubishi Electric.

Reazioni maggiormente positive in Europa, con l’Eurostoxx50 a +0,61% dopo i primi scambi, mentre a Parigi il Cac40 recupera lo 0,64%, a Francoforte il Dax segna +0,57% e a Londra l’Ftse-100 oscilla a +0,50%. A Milano gli indici principali rallentano leggermente il passo dopo un avvio scoppiettante, con l’Ftse Mib a quota 15.600,61 (+0,52%), mentre l’Ftse Italia All-Share viene indicato sui 16.466,30 punti (+0,50%) e l’Ftse Italia Star è in area 10.438,72 (+0,32%).

Tra i titoli subito sotto la lente, Iren (-1,2%) risente dell’indiscrezione di stampa secondo cui sarebbe pronta a lanciare una nuova offerta per l’impianto di gestione dei rifiuti di Gerbido e per Amiat, entrambi messi in vendita dal comune di Torino; in calo anche Telecom Italia (-1,4%), dopo che Naguib Sawiris ha confermato in un’intervista all’agenzia Reuters di essere pronto a sottoscrivere un aumento di capitale da 3 miliardi di euro, a patto che sia sottoscritto anche dagli altri soci a un prezzo delle nuove azioni pari a quello attuale di mercato, ipotesi che i soci di Telco non gradiscono.

In rialzo invece Eni, che ha annunciato un collocamento accelerato di 49,7 milioni di azioni Galp Energia, pari al 5,9% del capitale della compagnia portoghese, e l’emissione di un bond convertibile in azioni ordinarie per un ammontare di 1,1 miliardi di euro. Infine Finmeccanica guadagna poco meno dell’1% a seguito della voce che vuole nominato l’advisor finanziario incaricato di valutare le offerte per gli asset non strategici posti sul mercato ed in particolare per Ansaldo Energia (che sembra piacere a Siemens e al Fondo strategico italiano).

Sul mercato obbligazionario l’Italia offre fino a 3,5 miliardi di CTZ scadenza settembre 2014, mentre la Spagna propone bond a 3 e 6 mesi. Euro in ripresa a 1,299 contro dollaro, mentre scivola a 106,86 sullo yen; tra le materie prime tira il fiato l’oro a 1747,90-1748,90 dollari l’oncia, così come l’argento (che ieri aveva rivisto i massimi da ottobre) a 34,04-34,14 dollari e il petrolio a 111,22 dollari al barile (il Brent) ovvero a 88,117 dollari (il Wti), di poco sotto i livelli della vigilia.

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