Scegliere Miami e investire felici

Già dalla fine del 2010 un certo numero di gestori di hedge fund di New York è sbarcato a Miami per vedere se esistessero delle opportunità per comprare il debito di alcune proprietà di real estate che si sono incagliate durante la crisi che ha colpito la Florida del Sud tra il 2007 e il 2009. Ne abbiamo parlato con un esperto di questo mercato, Emanuel Arbib, ceo di Integrated Asset Management, gruppo londinese che opera nel settore degli investimenti alternativi.

Cosa sta succedendo nel mercato immobiliare di Miami?
Uno dei deal più rappresentativi di questo trend è stato proprio l’acquisto da parte di Kingstreet Capital del debito sul palazzo Trump Hollywood a nord di Miami Beach. Questo immobile appena costruito dal gruppo Related che aveva Hsbc come suo lender è situato su un lotto di cinque acri e ha 200 appartamenti da 200 a 700 metri quadri. All’epoca dell ’ a c q u i s t o , solamente il 10% degli appartamenti era stato venduto. Nel 2011 Kingstreet, avendo comprato bene, ha invece ridotto drasticamente i prezzi di listino e in pochi mesi ha bruciato quasi tutta l’offerta e nel 2012 ha concluso la vendita della torre con prezzi in aumento rispetto a quelli di partenza.

Ci spieghi meglio.
Prima di tutto, c’è stato il fenomeno della ripresa e dell’espansione dei Paesi latinoamericani, primo tra tutti il Brasile. Ma non solo. Anche il Messico, la Colombia, il Venezuela, e il Perù hanno mandato un’ondata di investitori latinoamericani a Miami alla ricerca di appartamenti su cui investire, da scegliere come seconda casa o come bene rifugio: un fenomeno che ha fatto a u m e n t a r e drasticamente il numero di acquirenti potenziali.

E gli investitori europei?
In seconda istanza, nel periodo tra il 2011 e il 2012 la crisi dell’economia europea ha fatto anche sbarcare a Miami un gran numero d’investitori europei tra cui molti italiani che hanno acquisito appartamenti a prezzi di realizzo.

Insomma, conviene comprare a Miami?
Il mercato della Florida del Sud, dopo essere sceso del 50%/60%, oggi si è ripreso del 30%/40% a seconda della qualità dell’immobile. Sebbene i grandi affari siano probabilmente passati, rimangono numerose opportunità sia in prima fila davanti alla spiaggia sia nelle multi family homes un po’ più lontane dalla spiaggia che comunque viaggiano a prezzi molto più bassi dal 2007. Lo stesso non si può dire del mercato immobiliare a New York, dove i prezzi nell’immobiliare residenziale di altissima gamma hanno raggiunto recentemente prezzi molto al di sopra anche dei massimi del 2007. Basti pensare che nella torre di nuova costruzione in 57 West si stanno vendendo appartamenti a 60mila dollari al metro quadrato. Con degli immobili di grande pregio sulla spiaggia, è facile osservare l’arbitraggio che c’è tra New York e Miami e ovviamente anche per esempio tra Londra e Miami, dove immobili di simile pregio viaggiano a prezzi sempre superiori ai 60mila dollari al metro quadrato.

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