Quali titoli scegliere a Piazza Affari. I consigli degli analisti di questa settimana

Banco Popolare
Moody’s ha messo sotto osservazione l’istututo per un possibile declassamento a “junk”, cioè spazzatura, il rating “Baa3”. La revisione, secondo gli analisti americani, è legata ai timori per il deterioramento della qualità degli asset che rimane sotto pressione a causa del difficile contesto macroeconomico. Da inizio anno il Banco Popolare sta registrando una perfomance positiva di circa il 12%.

Eni
Morgan Stanley ha alzato il giudizio su Eni da “equalweight” a “overweight”, con target price a 20,2 euro per azione. Il broker consiglia di puntare sulle società europee in grado di garantire il pagamento di alti dividendi anche in caso di ulteriori peggioramenti del quadro macroeconomico, Eni è una delle preferiti di questo ristretto gruppo di titoli del segmento dell’energia. Da inizio anno Eni ha messo a segno un rialzo del 12% circa.

Mediaset
Cambio di giudizio da parte di Mediobanca, da “underperform”a “neutral”. Quella del broker italiano sembra solo una mezza promozione, il target price sale a 1,20 euro dal precedente 1,12 euro, comunque sotto il prezzo di Borsa. Mediobanca scrive nel report che il Biscione sta davvero aggredendo il problema dei costi e grazie a questa determinazione dovrebbe essere in grado di sopportare un altro anno di tempesta sul mercato della pubblicità. Non è l’anno di Mediaset visto che da inizio anno sta registrando una perdita di oltre il 40%.

Pirelli
Morgan Stanley ha deciso di rivedere al ribasso il prezzo obiettivo del titolo da 12 a 11 euro. La sforbiciata è stata decisa alla luce di una possibile frenata per il settore degli pneumatici in Europa. Questo però non ha inciso sul giudizio assegnato dalla banca americana che resta positiva su Pirelli, tanto da reiterare la raccomandazione “overweight”. Da inizio anno però il titolo ha una performance positiva addirittura di circa il 32%.

Ubi Banca
Gli analisti di Exane Bnp Paribas hanno aumentato il rating di Ubi Banca a “outperform” da “neutral” con target price ritoccato all’insù a 3,4 euro. Secondo gli esperti del broker francese il settore creditizio italiano vede una parte ci sono due “big cap” da evitare, Unicredit ed Intesa Sanpaolo, dall’altra ci tutta una serie di istituti di credito di medie dimensioni sui quali sarebbe nuovamente il momento di investire, dato che le valutazioni sono molto basse e ci si attende una sia pur minima ripresa del quadro economico italiano che potrà avere un impatto immediato e positivo su tali istituti, mentre solo in un secondo momento si riverberebbe anche sui bilanci dalle due maggiori bancheitaliane. Da inizio anno -6%.

Tod’s
In un'ampia ricerca dedicata all'industria del Lusso Goldman Sachs rileva che il ciclo di crescita è soltanto a metà strada e che il settore potrebbe registrare un incremento medio del 13% per i ricavi e del 22% per il margine netto da qui al 2014. Secondo gli analisti americani, Richemont, Prada, Swatch, Lvmh sono le società meglio posizionate per approfittare del trend positivo. Per quanto riguarda le raccomandazioni operative, Richemont e Ferragamo rimangono nella "conviction buy list". Lmvh viene promossa a buy. Prada, Burberry, Mulberry e Swatch restano buy. Hugo Boss e Tod’s vengono tagliate da “buy” a “neutral”.
 

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