Mamma, che giornata. Il fantasma di Silvio Berlusconi e le annunciate, conseguenti, dimissioni del governo guidato da Mario Monti, hanno scatenato i giornali europei ma soprattutto i grandi broker internazionali hanno dimostrato a suon di vendite di non voler più sentir parlare dell’ex presidente del Consiglio.
Piazza Affari chiude con un sensibile ribasso, -2,2%, due terzi di quanto era riuscita a perdere a metà giornata arrivata a un clamoroso -3,6%. A ridare un po’ di fiato è stato il miglioramento di Wall Street e il contesto europeo che sembra non aver paura del contagio: l’effetto Berlusconi si è sentito solo in Italia (con una contenuta appendice in Spagna -0,7%) mentre le altre borse europee hanno vissuto una giornata tutto sommato normale chiudendo tutte sopra la parità.
Sotto attacco, ovviamente i titoli di Stato con il Btp che ha portato il suo rendimento al 4,8% e lo spread con il Bund arrivato a toccare i 360 punti per poi tornare indietro fino a 350. Di conseguenza i titoli più penalizzati sono stati quelli delle banche, una tendenza che ha riguardato, questa sì, un po’ tutta l’Europa. A Parigi Société Générale è scesa del 2%, a Francoforte Deutsche Bank ha perso il 2%, a Madrid Santander -2,4%.
Figuriamoci le banche italiane, maglie nere d’Europa: Unicredit -5%, Intesa -5,4%, Monte Paschi -6%, Ubi -4,7%, Banco Popolare -5,6%. Assicurazioni e società del risparmio gestito non sono andate molto meglio: Generali -3%, Mediolanum -5,4%, Fondiaria-Sai -4,7%, Unipol -5%. In caduta libera anche le utility: Atlantia -3%, A2A -4,3%, Enel -2%, Enel Green Power -3,8%. Telecom Italia – 3,3%. E non si sono salvati nemmeno gli industriali: Fiat -3,4%, Finmeccanica -2,3%. In rialzo, praticamente, solo Mediaset +1%. Sarà un caso?