Saccomanni ricomincia dalle Generali. E fa bene

IL NODO DEL CONFLITTO DI INTERESSE – Non saranno poche le patate bollenti di cui dovrà occuparsi Fabrizio Saccomanni, dal prossimo primo gennaio presidente dell’Ivass, ex Isvap. Le vicende del biennio 2011/2012, segnate dal tracollo del gruppo Ligresti e dalle solite trame (più o meno comprensibili) attorno alle Generali, confermano che il settore è stato controllato a distanza, o non controllato affatto, dalle autorità di vigilanza. Per questa ragione non si può non apprezzare la richiesta del direttore generale della Banca d’Italia di rimuovere fin dal principio il nodo del conflitto d’interesse tra Via Nazionale, che controlla tramite il fondo pensioni il 4,5% di Generali, e la compagnia di Trieste.

 

UNA SOLUZIONE NON IDEALE – Certo, la soluzione individuata, cioè il passaggio al Fondo Fsi controllato dalla Cassa depositi e prestiti, non è l’ideale. Nemmeno a me, che vorrei privatizzare tutto quanto si può privatizzare, piace la crescita dell’influenza della sfera pubblica nell’unico player finanziario privato italiano di dimensioni internazionali.

 

TANTI VENDITORI E POCHI COMPRATORI – Ma sembra che sul mercato ci siano, almeno sulla carta, tanti venditori di titoli Generali e pochi compratori istituzionali. Meglio un parcheggio presso Fsi piuttosto che qualche pasticcio che potrebbe tradursi nel rischio di un assalto alla diligenza. Nel frattempo, si spera che Ivass riesca a sciogliere nel modo più trasparente e rapido possibile quegli incroci tra i vari soci importanti delle Generali e il portafoglio della compagnia che Cesare Geronzi ha definito “la giumenta dalle cento mammelle”.

 

LA CURA GRECO PER LE GENERALI – Si sta parlando di un gruppo, le Generali, che in questi anni ha compiuto tante operazioni con fior di perizie e consulenze. Affari che in moltissime circostanze hanno avuto per oggetto interessi attribuibili a parti correlate. L’amministratore delegato del gruppo, Mario Greco, vuole che le Generali si focalizzino sul business delle assicurazioni, superando il vizio delle operazioni finanziarie fini a se stesse.

 

LE SFIDE DELL'IVASS – Mi auguro che la vigilanza lo assista con azioni di stimolo e tutela e, soprattutto, gli imponga di fare chiarezza su tutte le operazioni non tipicamente assicurative del passato. L’Ivass, del resto, non avrà meno da lavorare sul fronte della complessa operazione FonSai-Unipol. La Consob, in particolare, ha contestato pochi giorni fa un errore di contabilizzazione nel bilancio 2011, legato a un portafoglio di titoli strutturati e derivati. Un pasticcio che potrebbe costringere Unipol a rivedere al ribasso valutazioni e concambi per la fusione con FonSai, Milano Assicurazioni e Premafin. Insomma, Saccomanni avrà tanto da fare. Non gli do torto se, prima di mettersi all’opera, vuole liberarsi da qualsiasi legame sospetto con Generali. Tanti auguri. E buon lavoro. A vantaggio di tutti noi.

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