Azioni di nuovo in voga nel 2013

Per il 2013 si parla di crescita moderata con ancora ampie iniezioni di liquidità e tassi bassi: +0,2% per l’area euro, +2,2% per gli Usa, +0,6% per il Giappone. Le previsioni sono di un panel di strategist tra cui Donatella Principe (Schroders), Paolo Federici (Fidelity Worldwide Investments) e Maria PaolaToschi (Jp Morgan AM), organizzato da Corrado Caironi, investment strategist di R&CA Ricercaefinanza.it. Il tema dominante nella costruzione di portafoglio sarà quest’anno quello della ricerca di rendimento: meglio le azioni e il debito corporate. Una crescente e graduale esposizione all’azionario sembra inoltre auspicabile anche in considerazione dell’abbondante liquidità e dei tassi eccezionalmente bassi. Le preferenze vanno a Europa e mercati emergenti. I mercati azionari faranno meglio di corporate e high yield, per cui è attesa invece una marginale compressione degli spread.

Paesi emergenti e Cina
La ripresa dell’attività economica negli emergenti e in Cina ha raggiunto un livello sufficiente da garantire un brillante avvio del 2013, ma meglio mantenersi cauti: il recente recupero dipende molto dal ciclo globale delle scorte e le economie emergenti rischiano di essere tenute in parte in scacco dalla debolezza della domanda mondiale. Le previsioni sono: Asia +6,4%, Cina +7,6%, area Emea +3,2%, America Latina +3,7%, Medio Oriente e Africa +4,1%.

Debiti sovrani
L’ancora dei tassi di interesse sarà uno dei principali fattori che condizionerà l’andamento dei titoli di Stato: l’impegno della Fed fino al 2015 manda un chiaro segnale al mercato obbligazionario, ma l’influenza maggiore sarà esercitata dalle “put” delle banche centrali, pronte a ricorrere a misure eccezionali se i fatti economici e di mercato rischiassero di compromettere il sentiero di recupero. È attesa una salita dei rendimenti dei titoli decennali dei Paesi core di almeno mezzo punto percentuale: più negli Usa che in Germania, dove la crescita zero e le politiche fiscali restrittive potrebbero frenare la congiuntura economica e la salita dei rendimenti. Il mercato dei titoli di stato italiani resterà invece volatile e non si escludono forti oscillazioni nel periodo dopo le elezioni.

Azioni
I margini di profitto restano elevati per gli Usa (si prevede una crescita dei ricavi tra il 4 e il 5%) anche se l’Europa è favorita dalla presenza di aziende blue chip in grado di generare un flusso sostenibile di dividendi nel tempo. Segno più anche per i titoli dell’Africa subsahariana (Nigeria e Kenya) sulla base di fondamentali positivi. Consumi, healthcare, technology, energy, utility i settori da preferire.

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