DRAGHI NON BASTA A EVITARE IL RALLENTAMENTO ECONOMICO – La crisi del debito europeo sembra essere stata in qualche modo tamponata grazie alle misure preannunciate lo scorso settembre da Mario Draghi, presidente della Bce. Ma quella economica va al contrario assumendo caratteristiche sempre più sistemiche, a conferma del peso fortemente prociclico e dunque recessivo dell’austerity che tutta l’eurozona ha adottato sotto la pressione della Germania.
GERMANIA APPESA ALL'EXPORT – Stamane è anzi la stessa Germania a registrare una decisa frenata della crescita, con il Pil 2012 indicato preliminarmente a +0,7% (contro attese di consensus pari a +0,8%) da Destatis, rispetto al +4,2% segnato nel 2010 e al +3% del 2011. Una frenata che solo la tenuta dell’export (+4,1% contro un incremento delle importazioni del 2,3%) ha in qualche modo limitato, mentre Berlino ha riportato in avanzo (0,1% del Pil) il suo bilancio pubblico, in disavanzo (-0,8% del Pil) ancora l’anno precedente.