La pubblicità è l’anima dell’e-commerce

IL FUTURO VINCENTE – Macché personal computer, macché tablet, macché iPhone. La vera battaglia per il futuro si combatterà sul terreno dell’e-commerce. È la scommessa più grossa, sia per le aziende che per gli investitori. È una grande occasione per la riconversione e per lo sviluppo del business. In Italia, tanto per cambiare, siamo in ritardo. Ma il gap si colmerà rapidamente, con la velocità tipica del mondo del web. Il percorso per arrivare al traguardo però è lungo. Basta guardare l’esperienza di Amazon, uno dei principali player mondiali e praticamente il primo a immaginarsi un business di vendite su Internet con i libri. Il fondatore, Jeff Bezos oltre alle fatidiche sette camicie dovette sudare sette anni prima di vedere qualche dollaro di utile. Oggi però è quotato a Wall Street.

RICERCA E HARDWARE – Ma quando si parla di hi-tech non ci si possono guardare le scarpe, bisogna rivolgere lo sguardo verso gli Stati Uniti. È soprattutto là che, a cominciare dal 2013, si sentiranno tintinnare le spade nel duello per la supremazia mondiale. E la battaglia si combatterà con due armi principali: ricerca e hardware. Gli obiettivi da conquistare sono l’e-commerce e la pubblicità online. Si troveranno di fronte Apple, Amazon, Google e Facebook. Lo sostiene il Wall Street Journal e c’è senz’altro da crederci. E allora vediamo gli schieramenti in campo proprio attraverso l’indagine dell’importante quotidiano finanziario americano.

Apple
Nel 2013, la casa della Mela dovrà mostrare di saper giocare in difesa, dopo che negli ultimi tempi rivali come Samsung hanno messo in difficoltà la sua leadership assoluta nel campo dei telefoni. Non solo. Anche i nuovi tablet Android hanno guadagnato terreno rispetto agli iPad. Per rispondere, la casa di Cupertino ha lanciato l’iPad Mini, un tablet meno caro che dovrebbe recuperare mercato. Apple è anche interessata ormai da mesi al mercato tv: da tempo sta cercando di capire come entrare nel settore delle tv ad alta definizione e sta valutando eventuali accordi con le reti via cavo.

Google
Dopo il successo di Youtube sta ragionando su grossi investimenti nel settore del wireless e della tv via cavo. Pensa a più sinergie tra Internet domestico e i suoi tablet Android. Inoltre, tenterà di rubare quote di mercato a Amazon, entrando nel settore delle consegne a domicilio. Infine, deciderà se andare avanti, magari con una partnership con una grande azienda automobilistica, con il programma delle auto che si guidano da sole, attraverso un computer.

Facebook
Il 2012 è stato l’anno della quotazione a Wall Street. Il prossimo sarà quello della sfida nella trasformazione dei social network e della possibile discesa in campo nel mercato degli smartphone. Tra smentite e conferme, pare che l’azienda di Zuckerberg pensi a un suo telefono, in collaborazione con marchi come Htc. Fb sta anche pensando di aumentare la sua presenza nel settore dell’e-commerce, anche grazie all’invio tra amici di gift card molto popolari come quelle di Starbucks.

Amazon
Anche il re dell’e-commerce pensa a un suo smartphone, che dovrebbe essere a basso costo, con una grande propensione verso le piattaforme di e-book e giochi online. Ma potrebbe migliorare la sua presenza anche nel mercato dei tablets, con nuove versioni del Kindle. Però nuovi protagonisti stanno emergendo nel mare della tecnologia, della comunicazione dell’e-commerce.

Twitter
La società che cinguetta scalda i motori per l’ipo. E potrebbe sbarcare in Borsa nel 2014. Le grandi manovre di preparazione sembrano – secondo Greencrest Capital, società che studia le quotazioni in Borsa e offre analisi sui titoli tecnologici – già in atto, anche se un’accelerazione si avrà alla fine dell’anno. L’ipo di Twitter vale ora 11 miliardi di dollari, ma si tratta di una cifra che potrebbe salire ulteriormente. La strategia di Twitter sta riscuotendo infatti successo e la sua popolarità è in aumento: un mix in grado di influenzare il valore dell’ipo, così come il numero degli iscritti. Le recenti assunzioni e promozioni segnalerebbero l’avvio dei preparativi: Ali Rowghani è stato nominato chief operating officer e ha lasciato il posto di chief financial officer. L’ex di Zynga Mike Gupta è stato assunto come chief financial officer. Mike Davidson è diventato vice presidente del design.

Groupon
Un’idea semplice, ma di grande successo, tanto da scatenare decine di imitazioni in tutto il mondo. Effettivamente Groupon e il suo fondatore, Andrew Mason, non hanno scoperto nulla di nuovo, esisteva già tutto: bastava aggiornare la classica formula dei “buoni sconto” ai nuovi tempi digitali. Egea continua il suo viaggio fra i casi aziendali di maggior successo internazionale (dopo aver visitato Lego, Zara, Ikea, Starbucks, Google, Philips, Coca Cola e anche Poste Italiane) e col nuovo “Groupon. A chi conviene davvero lo sconto imbattibile” prova a proporre un’analisi distaccata di quello che si configura come uno dei simboli di business vincente della nuova economia di Internet e del digitale. Tanto che Google non ha esitato a offrire 6 miliardi di dollari per rilevare quello che è diventato un vero e proprio colosso degli acquisti di gruppo, ormai presente in più di 40 Paesi (inclusa ovviamente l’Italia) con oltre 115 milioni di utenti registrati.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!