Mps, 540 anni con pochi controlli

Nel 1472 non c'erano media ma incunaboli, la Cappella Sistina era inconcepita e ad ovest delle colonne d’Ercole c’era l’India. Il danaro era scarso, numerosi banchi dei pegni operavano e uno, a Siena, intuì le potenzialità di un’azione creditizia più ampia, frazionata e meno rischiosa. Tanti hanno beneficiato a lungo della stabilità garantita dalla corretta azione di raccordo fra fonti e impieghi del denaro. Azionisti in conflitto, banchieri senza “fiuto” e bancari senza scrupoli e fedeltà aziendale hanno creato condizioni in grado di abbattere un patrimonio costruito nel tempo con grande continuità.

Sono apparsi deboli i controlli esterni e interni, efficienti sul commercial banking, carenti nell’investment, area nella quale si sono concentrati rischi e volumi maggiori. L’asticella del controllo si è fermata a certi livelli gerarchici e funzioni e qualche cfo ha avuto più peso, libertà e meno vincoli del ceo. Sarà opportuno diffidare di controparti broker e dealer vissuti come institutional, ma in realtà non sempre intermediari affini a quelli soggetti a opportune vigilanze. Chi ha dimensioni limitate non può far scorrere su di sé, senza rischio proprio, flussi ingenti.

Ricostruire l’audit di operazioni veloci e prive di stop e walls sarà difficile. Bisogna renderle fully disclosed per intermediari soggetti a direttive Ue o leggi similari. È singolare, nella vigenza del decreto legislativo 231/01, che singole persone o uffici possano gestire processi aziendali completi di operazioni di grande entità. La prima direttiva impose il principio dei quattro occhi, garanzia dell’esigenza di un’associazione viziosa per agire in contrasto con l’interesse della banca. Oltre un certo livello e per certe operazioni tale previsione non viene spesso applicata. Peraltro, con accurati risk management process si rischia di avere operazioni perfette quando il mercato non le premierebbe più, ma gli esiti non certo costanti, quanto comunque insostenibili, minano reputazione e fiducia, asset invisibili ma indispensabili, che consentono alle banche di esistere.

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