Jp Morgan Asset Management: la Cina ritorna d’interesse

Una ripresa ciclica trainata soprattutto dalla forza dei fondamentali. Richard Titherington l’ha definita così, la corsa che l’area emergente sta cominciando a intraprendere. Il manager, cio del team azionario mercati emergenti di Jp Morgan Asset Management e a capo del fondo Emerging Markets Opportunities Fund, spiega a soldi&bluerating quali sono le opportunità nell’area.

Gli emergenti sembrano aver recuperato una certa vitalità rispetto all’anno scorso. Voi siete positivi?
Sì, le nostre misure di valutazione sono favorevoli. Siamo ancora nella fascia bassa dell’intervallo che storicamente ha incoraggiato ad accumulare posizioni in azionario dei mercati emergenti. La profittabilità è competitiva, tanto che gli utili per azione hanno recentemente ripreso a sovraperformare. Il rendimento prospettico in dollari degli emergenti a livello globale è del 16% grazie a crescita degli utili, dividendi, valutazioni e valuta.

E l’inflazione?
È sotto controllo, anche se quella dei generi alimentari rimarrà volatile. Torniamo agli utili. Se i ricavi degli emergenti hanno superato quelli dei mercati sviluppati, gli utili si sono invece rivelati più ciclici.

Nel fondo quali sono i settori preferiti?
Gli investitori hanno trovato rifugio nei settori difensivi, ma questi ultimi ora risultano più cari rispetto ai ciclici. Fra i settori, i nostri maggiori pesi oggi sono su finanziari, consumi discrezionali, energia, IT, consumi stabili e tlc.

Qualche titolo?
I primi in portafoglio sono Taiwan Semiconductor, Samsung Electronics, Lukoil Energy, Bank of China, Industrial & Commercial Bank of China, Sjm Holdings, China Overseas Land, China Minsheng Bank, Sberbank e China Mobile.

La Cina torna interessante, dunque, anche sul fronte delle banche?
Le vendite residenziali sono in ripresa e l’indice degli indici manifatturieri è risalito sopra il 50. Il settore bancario è interessante perché gli investitori non hanno creduto negli utili delle banche e quindi hanno sottopesato il comparto. I Paesi su cui siamo più esposti sono Cina, Corea, Brasile, Russia, Taiwan, Sudafrica e India. Ma in portafoglio ci sono anche Turchia, Qatar, Polonia, Indonesia e Messico.

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