Le opportunità in offerta sui mercati tra bolla obbligazionaria e “guerra delle valute”

L’OUTLOOK PER IL 2013 – Nella seconda metà del 2012 c’è stato un rally generale di tutti gli asset più rischiosi come azioni e obbligazioni societarie, mentre gli asset percepiti come ‘porti sicuri’, tra cui titoli di Stato e valute ritenute solide come yen e dollaro Usa, hanno registrato deboli performance. “La caratteristica più importante del periodo, tuttavia, non va cercata nel rally in sé, ma nella sua natura: ci può essere stato un rally dei mercati azionari, ma non c’è stata una vera correlazione tra essi”. È l’outlook di Dave Fishwick, head of macro and equities investments, secondo il quale permangono alcuni rischi macroeconomici per l’economia globale: è necessaria ancora una certa cautela

IL RALLY AZIONARIO CONTINUERÀ? – Nonostante alcuni trend incoraggianti, le oscillazioni dei prezzi in molti casi sono state rapide e non accompagnate da analoghi cambiamenti nei fondamentali. Infatti, le aspettative collettive di crescita globale e profitti in molte regioni nel mondo sono crollate e rimangono depresse, suggerendo un’inconsistenza di visione degli attori del mercato. “La nostra filosofia di investimento”, ha continuato Fishwick, “si basa sull’impegnarsi quando, proprio come accade oggi, i segnali di valutazione sono interessanti, e sul soppesare le esposizioni in risposta alla volatilità. Di conseguenza, mentre oggi è richiesta cautela, siamo molto interessati alle azioni rispetto agli asset percepiti come ‘sicuri’, in quanto essi sono la più ovvia opportunità di investimento di oggi”.

BOLLA OBBLIGAZIONARIA – Molti commentatori di mercato sono centrati sulla questione se ci sia una ‘bolla’ sui mercati obbligazionari globali, in particolare in riferimento alle obbligazioni governative occidentali. I rendimenti reali prevalenti sono decisamente poco interessanti (negativi in alcuni casi). “La nostra percezione è che le vere bolle in genere non sono accompagnate da così tanti commentatori che le descrivono, ma che gli attuali rendimenti offrono ben poche possibilità di ottenere i rendimenti registrati negli ultimi anni. Se chi investe in obbligazioni dovesse continuare a registrare poveri rendimenti mentre le azioni performano con forza, ci potrebbe essere un cambiamento rispetto al desiderio di ‘preservazione del capitale ad ogni costo’ che ha caratterizzato il comportamento degli investitori negli anni recenti”.

LA GUERRA DELLE VALUTE – Uscendo da un periodo in cui c’è stato un certo consenso riguardo all’importanza di controllare il target di inflazione e l’uso della politica monetaria per ottenere questo risultato, il 2012 ha mostrato segni della volontà di molte banche centrali di adottare politiche meno convenzionali. “Se si dovesse tornare a un ambiente caratterizzato da politiche centrali molto divergenti e di “guerra delle valute”, il mercato dei tassi di cambio potrebbe comportare un aumento della volatilità e delle opportunità connesse”, ha sottolineato ancora il manager.

CONCLUSIONI – “Al momento la sfida per gli investitori risiede nell’interazione tra segnali di valutazione di medio termine chiari – che favoriscono l’azionario rispetto agli asset ‘sicuri’ – e la natura della recente price action. Si potrebbe argomentare che è successa la cosa giusta, ma c’è il rischio che sia successo in parte per i motivi sbagliati. Tuttavia crediamo che, mentre ci siano rischi più che comprovati per l’economia globale e che la price action suggerisca cautela, il maggiore rischio oggi per chi ha una prospettiva di lungo termine sarebbe ignorare i segnali di valutazione interessanti in offerta”, ha concluso Fishwick.

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