Un 2012 da incubo per l’iberica Bankia

BANKIA IN PROFONDO ROSSO – Vi ricordate di Bankia? L’istituto spagnolo, nato dalla fusione di sette banche minori (Caja Madrid, Bancaja, La Caja de Canarias, Caja de Avila, Caixa Laietana, Caja Segovia e Caja Rioja) e travolto dalla crisi, tanto da dover ricevere con un’iniezione di 18 miliardi di euro di fondi europei (dei 40 miliardi erogati dalla Ue alla Spagna), ha registrato a fine 2012 una maxiperdita netta di 19,2 miliardi di euro dopo aver messo in conto 26,8 miliardi di accantonamenti e svalutazioni. Il gruppo Bankia-Bfa nel complesso ha registrato una perdita netta, pagate le imposte, di 21,2 miliardi (anche se una nota segnala che la perdita scenderebbe a “soli” 19,4 miliardi se fossero contabilizzati i guadagni derivanti da un'intermediazione di un titolo ibrido).

UN 2013 DI SOFFERENZA – Se il 2012 è stato da incubo, il 2013 non si presenta più roseo: l’istituto dovrà infatti procedere alla cessione o chiusura di circa 1.100 filiali e proseguire nella riduzione dei costi e del personale, mentre la presenza dello Stato spagnolo è destinata a salire, con un prossimo aumento di capitale, al 70% circa, diluendo ulteriormente la posizione dei vecchi azionisti all’interno del capitale dell’istituto.

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