La sorpresa inflazionistica è già evidente a livello globale. Per Axa IM, nelle economie più avanzate un aumento dell’inflazione tra l’1% e il 2% avrà un impatto sulla traiettoria debito/Pil, incentivando le banche centrali a tollerarne l’aumento. Ci sarà più inflazione volatile, da cui la necessità di proteggersi. Jonathan Baltora, gestore del fondo Axa Wf Universal Inflation Bonds, spiega come.
Cosa sta succedendo?
Alcuni investitori hanno dato voce ai loro timori riguardo ai rendimenti reali negativi. Questo può infastidire gli investitori obbligazionari, ma il rendimento nominale di un titolo sovrano può essere scomposto in inflazione attesa e rendimento reale. I rendimenti reali sono correlati ai tassi d’interesse nominali e diventano negativi quando l’inflazione attesa è superiore al rendimento nominale. In questo contesto, le obbligazioni nominali renderanno meno rispetto all’inflazione futura e pertanto si tratta di un segnale naturale di acquisto per le obbligazioni inflation linked.
Quale peso potrebbe avere l’inflazione importata dalla Cina?
Il modello di crescita cinese si sta evolvendo da “produrre per esportare” a “produrre per consumare”. I salari sono saliti tra il 15% e il 20% all’anno, mentre l’inflazione si è attestata attorno al 4%. Ma dovremmo essere preparati ad affrontare un aumento dell’inflazione di almeno l’1%.
Quindi voi che cosa prevedete, al momento?
Non pensiamo che le banche centrali fissino obiettivi d’inflazione più alti. Nel 2008, molti economisti si aspettavano che l’inflazione fosse pari a zero o addirittura negativa in molte economie avanzate. Nel 2012 anche quella core è stata positiva in tutto il mondo, a indicare che la sorpresa inflazionistica si sta già verificando.
A vostro parere, c’è del valore nelle obbligazioni inflation linked?
La break even inflation è al di sotto o, nel migliore dei casi, ai livelli d’inflazione media degli ultimi dieci anni per le scadenze inferiori ai 10 anni. Più brevi sono le scadenze, più bassa la break even inflation. Ciò indica valore nell’asset class, poiché ci aspettiamo che l’inflazione aumenti rispetto alle medie passate. Dal punto di vista delle valorizzazioni, riteniamo globalmente interessanti le scadenze da uno a dieci anni.