Ricominciamo dall’Europa

 

Ora che la vicenda elettorale si è chiusa, si tratta di ricominciare partendo dall’Europa, dal progetto, cioè, al quale non è certo se fa più male averne parlato meno di quanto necessario o la pulsione viscerale degli anti, destinata comunque a soccombere di fronte alla logica dei rapporti internazionali e alla forza dei numeri. Perché siamo un Paese che rappresenta, nel mondo, appena lo 0,85% della popolazione e possiamo percorrere con successo le vie degli scambi internazionali solo dentro una realtà geopolitica ed economica in grado di riaffermare il ruolo che all’Europa ha consegnato la storia, che oggi deve fare i conti con la competizione globale.

La tecnocrazia – spesso, come tale, inflessibile e distante – il prevalere delle logiche monetaristiche, seppur mirate alla virtuosità delle politiche di bilancio, non sono l’essenza del disegno comunitario. Anzi, l’accondiscendenza a una tale percezione è il primo ostacolo sul percorso di rilancio dell’integrazione europea, che richiede più ambizione e sguardo fisso verso un’unione anzitutto politica, la quale sorregge quella economica, fiscale e monetaria. La successiva mappatura inizia con il superamento della logica decisionale fondata sugli accordi intergovernativi, per andare verso un processo costituente che porti alla “federazione degli Stati” guidata da istituzioni scelte dai cittadini e sostenuta da una solida e autorevole banca centrale. Tappe e tempi da iscrivere nell’orizzonte della legislatura che si apre e nell’attuazione degli impegni comuni assunti nella Strategia Europa 2020.

Il 2014, con il principio costituzionale del pareggio di bilancio da rispettare, è già oggi e la crisi mondiale che non demorde richiedono di riconoscere delle peculiarità nazionali nelle politiche finanziarie comuni. Il primo impegno che attende un governo che crede nell’Europa politica, attenta cioè alle aspettative e al consenso dei cittadini, è dunque il ruolo attivo da svolgere a Bruxelles perché si riconoscano le diversità e si modulino gli obiettivi a sostegno dei processi riformatori. 

N.D.R. Il commento è stato redatto prima degli scrutini elettorali. 
*deputato al Parlamento e assessore al Bilancio e ai tributi del Comune di Milano

 

 

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