Dove trovare l’America

Per trovare l’America basta passare da Wall Street. L’indice Dow Jones è salito in nove delle ultime dieci settimane, quelle che ci hanno sin qui separato dall’inizio del 2013, e ha toccato vette come non accadeva dal 2007, nel periodo pre-Lehman. L’ultimo strappo a Wall Street l’ha fatto fare il Rapporto sull’occupazione che ha evidenziato un calo del tasso di disoccupazione superiore alle attese: dal 7,9% di gennaio si è passati al 7,7% di febbraio. Si tratta del dato più basso dal dicembre del 2008. A Londra il Ftse è ai livelli più alti dopo il 2008, annus horribilis per le banche inglesi. Non solo, negli ultimi sei mesi la City ha portato a casa l’11%. Il Dax è andato avanti come un panzer, chiudendo il 2012 con un +25%. In Giappone, il Nikkei ha marciato a fianco della Germania. Più debole, anzi meno forte, la Francia con il suo +13% messo a segno nel 2012 dal Cac40.

In tutto il mondo si registrano segnali di crescita, compresi l’Asia e i Paesi emergenti. Le operazioni di m&a sono in aumento anche perché il mercato presenta molte occasioni a prezzi ottimi. Basta guardare lo shopping che i francesi hanno fatto in Italia negli ultimi anni. A proposito dell’Italia: il manifatturiero è in crisi nera come l’immobiliare. Il finanziario è sotto lo stress di decisioni internazionali, ma alcuni settori, come quelli del made in Italy più innovativo, dalla moda alla tecnologia a certi settori dell’alimentare, se la passano proprio bene. L’export rappresenta circa il 30% del Pil: non è molto, ma nemmeno poco, e sicuramente è una base da cui ripartire. Magari provando a uscire dai confini nazionali, dove i consumi continuano a essere depressi. Ma attenzione: i mercati finanziari anticipano le tendenze, e proprio quello che oggi è depresso potrebbe rimbalzare all’improvviso.

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