La cartina di tornasole dei conti trimestrali

TEMPO DI TRIMESTRALILa sensazione, a prima vista, è di una tempesta in un bicchier d’acqua. La crisi di Cipro, con tanto di prelievo forzoso dai conti correnti – un film che l’Italia ha già visto, per la regia di Giuliano Amato – spaventa. Ma non deve spaventare più di tanto. Cipro è troppo piccola in termini di impatto economico e finanziario sul gigante euro, e può avere sui mercati un’influenza solo emozionale. I fondamentali sono un’altra cosa. E a proposito di fondamentali, stanno arrivano a grappolo le trimestrali delle società quotate. Riguardano l’ultimo quarto del 2012 e consentono di radiografare lo stato di salute delle aziende.

TITOLI DI FIDUCIA – Il settimanale soldi&bluerating le ha scandagliate e ha scelto alcuni titoli che possono meritare fiducia anche nel 2013. Cominciamo dalle Generali. La compagnia triestina ha chiuso l’anno con un utile pari a 90 milioni di euro, in caduta di quasi il 90% rispetto agli 856 milioni del 2012, a causa di svalutazioni nette per 1,7 miliardi di euro. La raccolta premi è salita del 3,2%, a 70 miliardi di euro, mentre il risultato operativo è aumentato del 10,5% a 4,2 miliardi. Per il 2013 Generali prevede un miglioramento del risultato operativo complessivo, proseguendo sia nel processo di rafforzamento del capitale sia nel programma di riduzione delle spese.

GIUDIZIO DEGLI ANALISTI – Gli analisti di Equita sim hanno parlato di segnali positivi dal quarto trimestre, malgrado il peso derivante dalla pulizia di bilancio. Pertanto Generali resta un titolo da acquistare, con un prezzo obiettivo a 15,5 euro che offre un potenziale di upside di circa il 15% rispetto agli attuali valori di Borsa. Più cauta Banca Akros, che sulle azioni della compagnia mantiene un rating “neutral”, con un target price a 14 euro, richiamando l’attenzione sulla mancanza di dettagli in merito al piano di dismissioni del gruppo. A guardare in questa direzione sono anche gli analisti di Cheuvreux, i quali ritengono che Generali debba accelerare sul fronte delle dismissioni anche al fine di rafforzare la sua posizione patrimoniale. In attesa di novità il broker francese ha ribadito la sua view negativa, lasciando invariata la raccomandazione “underperform” con un fair value a 10 euro.

TITOLI DEL LUSSO – Société Générale ha acceso i riflettori anche sui titoli del lusso, mettendo in guardia da alcuni rischi. Gli esperti segnalano che il comparto, malgrado la crescita, non è riuscito a superare l’economia mondiale, mostrandosi più ciclico del previsto. In questa direzione, la forte accelerazione registrata nel periodo 2010-2012 altro non è che un recupero dopo il biennio negativo 2008-2009. Gli analisti di SocGen prevedono per i prossimi tre anni una crescita dei ricavi del 9-10% l’anno per il settore, ma questo incremento scende al 5%-6% annuo nel lungo termine. Una performance che risulta in ogni caso superiore a quella di molti altri comparti, evidenziando quindi una maggiore solidità e robustezza. Ma un miglioramento delle prospettive dipenderà da una crescita della classe media nei mercati emergenti e da una migliore distribuzione del reddito in tutto il mondo, e non dai consumi dei più ricchi.

VENDERE E COMPRARE – Sui titoli di Piazza Affari, gli analisti hanno deciso di riavviare la copertura su Tod’s con una raccomandazione “sell” e un prezzo obiettivo a 100 euro. Cattive notizie anche per Salvatore Ferragamo, il cui rating è stato rivisto al ribasso da “neutral” a “sell”, con un target price a 19,5 euro. Indicazioni positive invece per Luxottica, visto che Citigroup ha deciso di ribadire la raccomandazione “buy” sul titolo. A caldeggiare l’acquisto sono anche gli analisti di Berenberg, che hanno alzato il prezzo obiettivo da 36 a 41 euro. Cheuvreux ha ribadito la raccomandazione “underperform” per Geox, con un target price ritoccato da 2,65 a 2,55 euro. Infine, per Poltrona Frau la strategia suggerita da Kepler è di mantenere il titolo in portafoglio, con un fair value rivisto da 0,95 a 0,9 euro.

I RATING SULLE BANCHE – Piove invece sulle banche. Sempre SocGen ha deciso di rivedere molti target price fissati sui titoli dei maggiori istituti di credito italiani. Nel dettaglio, il broker francese ha abbassato il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo a 1,15 con rating “sell”, su UniCredit a 4 euro con rating “hold”, su Ubi Banca a 3,60 euro sempre con rating “hold”, su Banco Popolare a 1,2 euro, anche qui “hold”, e su Mps a 0,15 euro, con un “sell”.

QUESTIONE DI DIVIDENDI – Intanto sono stati resi noti i dividendi di Intesa Sanpaolo e UniCredit. Molto meglio delle attese il dividendo relativo all’esercizio 2012 che sarà distribuito agli azionisti di Piazza Cordusio. La cedola ammonterà per quest’anno a 9 centesimi per azione, sopra i 6 centesimi della media del consensus degli analisti e dei 7 centesimi stimati da Cheuvreux. Dopo la maxiperdita del 2011, il 2012 è stato un anno di ritorno all’utile. Ma a deprimere il dato complessivo è stato il pessimo esito dell’ultimo trimestre, chiuso in rosso per 553 milioni. Anche Intesa Sanpaolo ha comunicato la cedola sull’anno 2012. Si tratta di 5 centesimi per ogni azione ordinaria e di 6,1 centesimi per ciascuna azione di risparmio. In tutto, saranno distribuiti utili per 832 milioni riguardo alla prima categoria e di 15,5 milioni per le seconde. Se teniamo presente che l’utile netto è stato di 1,605 miliardi, la quota distribuita ai soci è pari quasi esattamente alla metà. Non si può dire la stessa cosa di UniCredit, il cui monte dividendi è pari a 513 milioni, cioè al 60% del risultato netto. Anche la redditività tra i due istituti è diversa.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: