Cipro e Machiavelli

Le brutte notizie arrivano da sud, dal mare. La crisi di Cipro (almeno questa volta non per una guerra), con l’introduzione del concetto del prelievo forzoso dai conti correnti dei cittadini, ha buttato nel panico l’eurozona. A rincarare la dose sull’Italia ci ha pensato il solito tedesco di turno, il capoeconomista della Commerzbank, sostenendo che la soluzione cipriota potrebbe essere ottima anche per l’Italia, se non rientra dal debito. Ora, però, siamo seri. È vero che l’Italia ha più di un problema, ma i tedeschi devono smetterla di fare terrorismo.

Cipro è una formica nello scacchiere europeo, mentre l’Italia non sarà proprio un elefante ma un bel rinoceronte di certo sì. E allora, visto che gli aiuti a Cipro ammonteranno a circa 10 miliardi di euro, un pezzo appena dell’ultima finanziaria varata dal governo Monti, perché terrorizzarsi? Non sarà che i tedeschi ce l’hanno come al solito con il nostro Paese e non vedono l’ora di metterlo in ginocchio per poterlo definitivamente spolpare sbaragliando la concorrenza di uno dei partner europei più temibili sulla tecnologia e sulla qualità? L’Italia non attraversa certo un buon momento, con un pasticcio politico niente male, proprio adesso che ci vorrebbe la forza che solamente la chiarezza riesce a dare.

Ma il popolo di Machiavelli riuscirà senz’altro a trovare una soluzione e i mercati sotto sotto sono fiduciosi: lo spread, il fantasma che si è aggirato per l’Europa per tutto il 2012, avrebbe reagito diversamente se davvero la situazione italiana fosse quella che molti, soprattutto dall’estero, vogliono rappresentare. La crisi è nera e una bella fetta di colpa ce l’ha proprio l’Europa, con la sua austerity. Ma all’Italia, rispetto ad altri Paesi, basta poco per rialzarsi.

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