LA DOPPIA ASTA BTP – Dopo l’emissioni di Ctz di lunedì e quella di Bot semestrali di ieri, oggi è toccato al nuovo Btp quinquennale a giugno 2018. Il Tesoro ha collocato quindi 3,91 miliardi di euro, poco meno del target massimo di 4 miliardi, a fronte di una domanda che ha raggiunto a 4,76 miliardi. Rendimento medio in leggero rialzo al 3,65% dal 3,59% precedente. Migliore invece l'esito dell'asta di Btp a 10 anni in cui sono stati piazzati tutti i 3 miliardi in offerta con un calo del tasso al 4,66% dal 4,83% precedente. La richiesta sul decennale ha raggiunto 1,993 mld.
SEGNALI DI APPIATTIMENTO – “È stata un’asta particolarmente deludente”, ha commentato Vincenzo Longo, market strategist di Ig. “La domanda non è stata eccezionale per entrambi i titoli in collocamento. Addirittura sulla scadenza a 5 anni il Tesoro non è riuscito a collocare il massimo previsto (4 miliardi), nonostante il rialzo dei rendimenti. La curva dei tassi sta lanciando pericolosi segnali di appiattimento, fenomeno che preannuncia un certo ritorno delle tensioni, dato che queste tendono a ripercuotersi soprattutto sulla parte più breve della curva”.
OCCHIO ALLO SPREAD – L’esito dell’asta sconta il difficile quadro macroeconomico ancora difficile, in cui domina la vicenda di Cipro. Lo spread questa mattina si è riportato stabilmente sopra 340 punti base frutto di queste tensioni politiche. “Domani potremmo assistere a una salita sopra i 350 punti base, nuovi massimi da dicembre scorso. L’allargamento dello spread è frutto del rialzo dei tassi sui Btp e della contestuale flessione dei rendimenti sul Bund, segnale questo di un ritorno dell’avversione al rischio tra gli operatori”, ha concluso Longo.