Istanbul, San Paolo e Hong Kong: il mercato immobiliare che non conosce crisi

IL MERCATO IMMOBILIARE -Il mattone da sempre è sinonimo di investimento sicuro. La bolla immobiliare dei subprime che si è sviluppata negli Stati Uniti nel 2008 ha però scombussolato gran parte delle dinamiche dei prezzi in tutto il mondo. Ora, con la crisi di liquidità che si somma a una crescita anemica, il settore in Italia “è tornato indietro di decenni, tanto che chi non riesce a pagare il mutuo inizia ad affittare le stanze di casa a studenti o lavoratori fuori porta”, ha spiegato l’inserto settimanale de Il Sole 24 Ore, Casa24Plus. Ma in altre parti del globo la storia è diversa. Come a New York, dove impazza la corsa all’acquisto di catapecchie da ristrutturare.

PREZZI IN ASIA – A Hong Kong, ricorda Casa24Plus, i prezzi delle abitazioni nel mercato principale sono saliti del 23% circa nel 2012, secondo Knight Frank. Qui un'abitazione di livello medio-alto costa oggi tra i 10mila e i 25mila euro al metro quadrato. Una crisi immobiliare circoscritta quindi, anche se secondo il Knight Frank global index – che si basa su dati ufficiali come statistiche e dati delle banche centrali – nel 2012 i prezzi nel mondo sono saliti in media del 4,3%, mentre nel solo ultimo trimestre 2012 il rialzo è stato dello 0,3%.

CAPITALI EUROPEE – In Europa? Ad Amsterdam comprare casa vuol dire sborsare dai 2.700 ai 3.800 euro al metro, a Lubiana da 1.200 a 2.300 euro, a Budapest da 1.800 a 3mila euro. In Francia i prezzi sono scesi in generale dell'1,6%, a Parigi invece hanno guadagnato l'1,7% e sono arrivati in media a quota 8.000-12.300 euro al mq. In Italia si registra, invece, un calo dei prezzi nel 2012 del 4,1%. A Roma si compra da 4.500 a 7.600 euro al metro.

ACQUISTI DI LUSSO – Per quanto riguarda il mercato del lusso immobiliare, accanto ai soliti noti, come Monaco, Hong Kong e Ginevra emergono nomi di città che stanno conoscendo uno sviluppo molto ampio, come Istanbul e San Paolo in Brasile. Ad influenzare gli acquisti sarà anche la crescita (del 50%) che interesserà l'insieme dei “paperoni” nel mondo nei prossimi dieci anni. È quanto sostiene Knight Frank, che evidenzia come il numero delle persone con grandi patrimoni (oltre 30 milioni di dollari) sia salito del 5% nel 2012.

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