La “cura Monti” non funziona, la conferma viene dal Def

PAREGGIO DI BILANCIO ASSICURATO SOLO FINO AL 2014 – Complice il perdurare della crisi e il conseguente calo del Pil la “cura Monti”, o “cura Merkel” che dir si voglia, non funziona e non funzionerà, come alcuni economisti da tempo segnalavano da tempo e come ora sembra emergere anche dal testo ufficiale del Documento di economia e finanza (Def), pubblicato ieri dal ministero dell’Economia e finanze.Se le previsioni confermano fino al 2014 il pareggio di bilancio strutturale, ossia al netto del ciclo economico e delle “una tantum”, dal 2015 (anno a partire dal quale non sarà più in vigore l’Imu sulla prima casa e l’aumento dei moltiplicatori con cui sono calcolate la rendite catastali) le cose rischiano di cambiare rapidamente, al punto che il prossimo governo dovrà scegliere se prorogare l’Imu come è ora (in barba alle promesse elettorali di alcuni) o fare “interventi compensativi” attualmente stimati nell’ordine di 1,4 punti percentuali di Pil tra 2015 e 2017.

SENZA CRESCITA SI RISCHIA UNA NUOVA PESANTE MANOVRA CORRETTIVA – Non solo: Istat e Banca d’Italia hanno già avvisto il governo che le stime del Def (Pil in calo dell’1,3% quest’anno, in crescita dell’1,3% nel 2014 e tra l’1,3% e l’1,5% negli anni successivi) potrebbero rivelarsi ottimistiche, mentre lo stesso Def segnala come anche scontando la conferma dell’Imu nella forma attuale, la dinamica dell’indebitamento “si avvicina al livello necessario al conseguimento dell’equilibrio strutturale di bilancio”. In altre parole per centrare un pareggio di bilancio strutturale potrebbero essere necessarie comunque ulteriori “misure per colmare il gap residuo”, come si legge nel Def, ossia quasi nevitabilmente nuove tasse o tagli alla spesa.

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