UTILI IN FRENATA, PESANO FRENATA ECONOMIA E ACCANTONAMENTI – Il Banco Santander ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile netto di 1,205 miliardi di euro (-26% su base annua), deludendo le attese di consensus degli analisti (1,31 miliardi), a fronte di ricavi per 10,29 miliardi (-9%) e di un margine d’interesse calato del 14% a 6,65 miliardi. Sui risultati, precisa una nota, ha pesato la decelerazione delle principali economie mondiali, più bassi tassi d’interesse e la decisione del gruppo di mantenere livelli elevati di liquidità pur rimborsando anticipatamente i 31 miliardi di euro ottenuti tramite la Ltro della Bce. Gli accantonamenti nel trimestre sono calati a 2,919 miliardi (-6% annuo), il dato minore degli ultimi cinque trimestri) ed hanno portato al 71% il livello di copertura dei crediti “non performing” (saliti al 4,76% dei crediti totali), circa 10 punti più di un anno fa. Gli impieghi esistenti sono pari a 723,814 miliardi, ovvero al 109% del totale di depositi e carta commerciale (663,381 miliardi) detenuta dal gruppo, contro il picco del 150% toccato nel dicembre 2008. La banca spagnola prevede che il suo Core Capital secondo Basilea III raggiungerà il 12% alla fine dell’esercizio in corso e che gli utili 2013 saranno, come ha ribadito il presidente Emilio Botin, “significativamente superiori ai 2,295 miliardi del 2012”.