Ecco i cinque consigli di mercato di Warren Buffett per il 2013

L’ORACOLO Warren Buffett a 360 gradi. E quando parla lui c’è solo di dotarsi di taccuino e prendere appunti. All'indomani della riunione annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway, la cosiddetta "Woodstock del capitalismo", che si è tenuta nel fine settimana a Omaha, in Nebraska, il numero uno della società è stato intervistato a Cnbc. Tra i temi toccati, la crisi del Vecchio Continente, vista come un'opportunità di investimento.

EVITARE L’OBBLIGAZIONARIO – Il miliardario ha lanciato poi una sua previsione sul mercato 2013: evitare il mercato obbligazionario, "i bond sono un investimento terribile". Il numero uno della holding Berkshire Hathaway ha spiegato che i prezzi delle obbligazioni ora sono artificiali, visti gli acquisti della Federal Reserve di 85 miliardi di dollari al mese, e quindi "quando questa politica cambierà la gente potrebbe perdere un sacco di soldi".

Ecco i cinque punti salienti dell’oracolo di Omaha, riassunti da Trend Online.

1) Prima di tutto sui bancari. In un momento così complesso, preferisce scegliere con oculatezza in un campo che non gli è sempre stato congeniale, nonostante le sue (numerose) partecipazioni. Attualmente gli investitori possono ancora avere buoni risultati guardando alle migliori banche con gestione di alta qualità.

2) Evitare sempre il buy-sell compulsivi nella speranza di avere guadagno a breve termine. Gli unici ad avvantaggiarsene sono sempre gli operatori.

3) Non guardare l’azione, guardare il business. Bisogna imparare a dividere i due punti di vista perché non è detto che una azione dal brand collaudato, mal gestita debba per forza fare meglio di una semisconosciuta ma dalle solide proporzioni. Sopratutto sul lungo termine, alla fine sarà la seconda a sopravvivere, non la prima.

4) L’azienda che fidelizza il cliente e stabilisce un rapporto diretto ha sempre un punto in più rispetto alle altre.

5) Nel campo degli assicurativi ci muoveremo solo se troveremo qualche occasione interessante, senza avere lo stress degli utili a tutti i costi, in modo da garantire una buona performance nel lungo termine anche a costo di rischiare qualcosa sul breve.

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