Nuovo tonfo per Tokyo, reggono Hong Kong e Shanghai

KURODA DEVE ANCORA IMPARARE A COMUNICARE AI MERCATI – Quinta seduta consecutiva di cali per i listini asiatici, complici uno yen che si rafforza ulteriormente e il calo delle quotazioni petrolifere per il timore di un nuovo rallentamento della crescita sia in Cina sia negli Stati Uniti. Contribuisce alla giornata storta di Tokyo, dove l’indice Nikkei225 torna a 14.142,65 yen (-3,22%) una nuova serie di dichiarazioni del governatore della Bank of Japan (BoJ), Haruhiko Kuroda, secondo cui non vi sono segnali che gli investitori abbiano aspettative eccessivamente ottimistiche circa l’economia giapponese poiché in un’economia in crescita anche un aumento dei tassi a lunga scadenza tra l’1% e il 3% non causerebbe instabilità. A fine seduta peraltro sia Hong Kong (+0,15%) sia Shanghai (+0,27%) riescono a recuperare il segno positivo. Tra le blue chip giapponesi soffrono in particolare titoli ciclici come Nisshin Steel Holdings, Ntn, Mitsui Mining & Smelting e Dainippon Screen Manufactoring, mentre evitano il rosso Tokyo Tatemono, Toho, Yamato Holdings, Tokyo Dome, Mitsubishi Estate, Sumitomo Reality e Shinsei Bank.

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