Raiffeisen Capital Management, tra gli emergenti occhio a Polonia e Ungheria

NUOVI RIBASSI NEGLI EMERGENTI – A maggio i mercati emergenti sono stati caratterizzati nuovamente da ribassi delle quotazioni, con l’indice azionario MSCI EM che ha ceduto il 3% circa. E i cali hanno riguardato persino quei paesi come la Thailandia o le Filippine, dove finora le quotazioni azionarie sono salite quasi imperturbabili verso nuovi livelli record. Contrariamente al trend però, evidenzia Raiffeisen Capital Management nel suo report di giugno, “alcuni mercati azionari dell’Europa dell’Est sono riusciti, però, a guadagnare (soprattutto in Polonia e Ungheria) e anche le azioni cinesi quotate sul continente hanno chiuso il mese di maggio con quotazioni in netto rialzo”.

BRASILE – “La congiuntura brasiliana sembra dare nuovamente segnali di vita. A maggio, le vendite al dettaglio hanno sorpreso positivamente con un aumento del 4,5% p.a. Il tasso d’inflazione in Brasile sembra essersi leggermente ridimensionato. L’inflazione dei prezzi al consumo era già scesa leggermente ad aprile (dal 6,6% al 6,5% p.a.) e diversi indicatori segnalano un proseguimento di questo trend a maggio. Di conseguenza, la banca centrale dovrebbe essere molto cauta per quanto riguarda ulteriori aumenti dei tassi d’interesse”.

RUSSIA – “Gli ultimi dati sulla crescita economica in Russia hanno superato di gran lunga le attese degli analisti; allo stesso tempo, si registra ancora una generale leggera flessione della congiuntura. A maggio le obbligazioni russe hanno fatto registrare un aumento dei rendimenti più marcato, come le obbligazioni di molti altri paesi emergenti. Il corso del rublo ha oscillato al ritmo dell’andamento del prezzo del petrolio e infine, nel raffronto mensile si è mosso solo marginalmente”.

UNGHERIA – I dati congiunturali ungheresi più recenti sono stati deboli, ma si registra un affievolimento del trend negativo. È senza dubbio positiva per l’Ungheria l’attesa chiusura del procedimento per deficit dell’Ue, dopo che il deficit di bilancio è di nuovo sceso sotto la soglia del 3%. Le obbligazioni ungheresi, contrariamente al trend globale, a maggio hanno guadagnato. Il fiorino è stata la valuta più forte della regione e anche il mercato azionario ungherese ha fatto registrare un netto rialzo – l’indice azionario a Budapest ha guadagnato oltre il 5%.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: