Stabiliamo quanti bancari servono

Sono in corso e in prospettiva numerose trattative per risolvere rapporti di lavoro nell’ambito dei gruppi bancari. Si ipotizza un esubero fra i 15.000 e i 30.000 dipendenti (il 5/10% del totale). Già negli anni scorsi il numero dei collaboratori è diminuito anche attraverso incentivi all’esodo e al prepensionamento. Gli spazi appaiono oggi ridotti sia per nuove regole pensionistiche sia per esaurimento delle disponibilità finanziarie utilizzabili al riguardo. È comunque non efficace che i numeri non siano chiari e definiti, sintomo di un disegno contingente e non strategico che suscita perplessità.

Dobbiamo distinguere banche oggetto di fusioni o di ristrutturazione od orientate verso la riduzione dei punti di vendita. Altrettanto sono da distinguere i casi di dismissioni di società partecipate oppure di unità operative quali società di gestione, back office, centri informatici e alcuni canali distributivi. È utile distinguere, infine, quando la risoluzione contrattuale modifica il rapporto ma lo mantiene oppure quando la scelta è di effettiva riduzione complessiva. In tal senso, si determinano due soluzioni: una negoziale finalizzata alla modifica del contratto di lavoro e una più conflittuale orientata verso la risoluzione. Per i lavoratori, si prospetta una grave conseguenza in termini di prospettiva di reinserimento e riqualificazione.

Dal punto di vista delle banche è invece stringente l’esigenza di ridurre i costi rispetto a soluzioni passate oggi onerose, ma un tempo utili e necessarie. Un’ulteriore valutazione: tutte le banche (salvo alcune minori e altre con canali innovativi) hanno il problema della riduzione, pur diversamente composta. Dal lato della domanda di lavoro, si nota invece un calo della propensione: meno studenti si dedicano a percorsi finalizzati all’impiego bancario e meno lavoratori si propongono (non rinvenendone utilità). Il problema è quindi manifesto: condizione utile (e difficile) per rendere indispensabile la ricerca di una soluzione. Pur essendo uno studioso delle relazioni sindacali bancarie, sono del parere che non basti delegare alla sola contrattazione collettiva la ricerca di una soluzione.

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