Vontobel: Cina, cosa continua a trainare l’economia

VERSO UNA RIVALUTAZIONE DELLE AZIONI CINESI? – I notevoli progressi economici compiuti dalla Cina negli ultimi decenni sono riconducibili in gran parte all'adozione di principi capitalisti. L'attuale programma di riforme, osserva Christophe Bernard, chief strategist di Vontobel, potrebbe spingere ancora di più il Paese verso un'economia di libero mercato. Se applicate correttamente, le misure previste potrebbero non solo assicurare una crescita più sostenibile nei prossimi anni, ma anche spianare la strada a una rivalutazione delle azioni cinesi.

IL RUOLO DELLA CINA NEL MONDO  – Il ruolo della Cina nel mondo non può essere sottovalutato: nessun altro paese ha un numero così elevato di abitanti e la sua economia è seconda solo a quella americana. Il suo influsso sui mercati delle materie prime non trova uguali. La Cina ha le maggiori riserve di valuta estera ed è il principale creditore degli Usa, ancora prima del Giappone. Nel 2009, la sua elevata spesa pubblica, corrispondente al 15 percento del prodotto interno lordo (PIL), ha contribuito in modo decisivo a stabilizzare l'economia mondiale, paralizzata dal fallimento della banca d'investimento americana Lehman Brothers. Da allora l'espansione dei consumi cinesi supera di quattro volte la crescita economica. La spesa di investimento, pari al 46 percento del PIL, è ferma su livelli intollerabili e l'industria pesante accusa notevoli sovraccapacità. In altre parole: l'attuale modello economico non è sostenibile.

UN PIANO AMBIZIOSO – Di fronte alla minaccia di un deterioramento del dinamismo economico, i nuovi vertici del paese hanno sviluppato un piano ambizioso per superare le attuali criticità. Questo programma colpisce per la sua entità, profondità e possibile impatto: sono stati individuati 16 settori da riformare e proposti 60 provvedimenti da attuare entro il 2020. Ovviamente il punto cruciale sarà l'applicazione effettiva del pacchetto di provvedimenti.

LA PERFORMANCE DEI MERCATI AZIONARI – La Cina però è un esempio lampante di come una forte crescita economica non debba necessariamente riflettersi in una migliore performance dei mercati azionari. La questione decisiva è fino a che punto la crescita economica offrirà guadagni allettanti agli azionisti. Su questo piano, la Cina ha finora deluso, per diversi motivi. Una delle cause è da ricercare nel fatto che i manager delle imprese statali hanno altre priorità che non massimizzare lo shareholder value. A questo proposito, i piani di riforma prevedono di migliorare la performance delle imprese statali per aumentare così dividendi in contanti distribuiti al sistema di sicurezza sociale. Un altro punto è l'introduzione di incentivi adeguati, affinché i vertici delle aziende generino migliori rendimenti di capitale. È difficile prevedere se – e quando – questi piani produrranno un valore aggiunto stabile o in costante rialzo. L'attuale valutazione (rapporto prezzo/utile dell'indice MSCI China per il 2014 ammonta a 9,5) non sconta certo un miglioramento di redditività della «Cina SpA».

PROSPETTIVE DI LUNGO TERMINE ATTRAENTI – Per questo motivo riteniamo che le prospettive di lungo termine del mercato azionario cinese siano molto attraenti nell'ottica del rapporto rischio-rendimento. A livello mondiale nessuna alternativa alle azioni Nelle ultime settimane, le attese di inflazione dei paesi industrializzati sono notevolmente diminuite. Questo fenomeno è da ricondurre al calo delle quotazioni delle materie prime e alla bassa inflazione sui beni e i servizi. Per questo motivo, le banche centrali possono mantenere la loro politica estremamente espansiva, favorendo così i corsi dei titoli. In un tale contesto, non ci sono praticamente alternative alle azioni, sebbene le valutazioni non siano più particolarmente basse. L'importante è restare selettivi e individuare i temi promettenti, il cui potenziale di rialzo non è ancora scontato nei prezzi.
 

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