Chi guadagna comunque con i fondi d’investimento

LE COMMISSIONI – Quando si sceglie o viene consigliato di investire in un fondo bisogna tener conto delle commissioni. Si tratta di costi che incidono sul risultato di gestione e quindi sulle performance del fondo. Tra i costi fissi possiamo individuare:

commissioni d’ingresso o di sottoscrizione, di solito più elevate per i fondi azionari e bilanciati. Esistono anche fondi di investimento che non hanno questo tipo di commissioni, i Fondi no load;

costi di gestione che il cliente paga alle società di gestione (Sgr) per la gestione e amministrazione del fondo, questi variano dallo 0.5% fino al 2.5% e di solito sono calcolati su base annua;

commissioni di performance che spettano alle società di gestione se il fondo raggiunge rendimenti superiori a un parametro fissato in partenza. Non sono altro che un “premio” che il cliente corrisponde al gestore per la bontà della sua gestione, calcolato sul differenziale tra il rendimento del fondo rispetto al benchmark di riferimento.

LA DISCREZIONE DEL GESTORE – Le commissioni di performance dovrebbero esser pagate annualmente e solo nel caso in cui il fondo facesse meglio del mercato di riferimento. In realtà i meccanismi di applicazione delle commissioni di performance variano da fondo a fondo a discrezione del gestore. In alcuni casi l’addebito avviene invece mensilmente o trimestralmente e non sempre in caso di performance positive per l’investitore.

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