Commodity o non commodity questo è il dilemma

DIVERSIFICARE IL PORTAFOGLIO – Il clima di crescente fiducia sul mercato azionario dei paesi sviluppati ha causato un sostanziale disinteresse verso i mercati dei paesi emergenti mentre lo sconcertante valore attorno all’1% dell’inflazione e la stabilità geo-politica per le principali economie mondiali ha penalizzato il mercato delle materie prime, riporta il sito Moneyfarm. Tipicamente, un’esposizione al mercato delle commodities viene introdotta nei portafogli di investimento perché offre una diversificazione dai mercati monetari, dalle obbligazioni e dalle azioni; viene vista in alcuni casi come polizza di assicurazione per eventi estremi (oltre ad iperinflazioni, shock geopolitici, guerre…); si ritiene che dia una esposizione alla crescita economica mondiale.

L'INFLAZIONE – Ma soprattutto, le commodities offrono una copertura rispetto ad un incremento dell’inflazione; siccome le Banche Centrali si sono poste come obbiettivo un’inflazione del 2% e continueranno ad iniettare liquidità nel mercato finché tale scopo non verrà raggiunto, si potrebbe avere un’inversione di tendenza. Gli analisti di Bloomberg stimano invece che l’inflazione aumenterà nel 2014 negli Usa ed in Giappone mentre per l’Europa soffrirà ancora di un periodo di scarsa inflazione.

SCEGLIERE – A questo punto il dubbio che l’investitore si trova davanti è se escludere le commodities dal proprio universo di investimento considerate le recenti scarse performance oppure dedicare una porzione del proprio portafoglio alle grandi escluse dal rally del 2013 alla ricerca del beneficio della diversificazione con una protezione dall’atteso incremento dell’inflazione per il 2014.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!