Quali sono gli istituti europei a rischio fallimento?

BANCHE EUROPEE ANCORA POCO TRASPARENTI – Nonostante tutte le buone intenzioni, il mercato continua ad avere dei dubbi sulla trasparenza delle banche europee, tuttora inferiore a quella che le autorità americane pretendono da colossi come Jp Morgan Chase. Ad impensierire è in particolare l’ammontare reale di sofferenze e crediti non performanti (non performing loan, npl), che tramite operazioni di cartolarizzazione e cessioni del credito potrebbero essere stati mantenuti al di fuori dei bilanci ufficiali secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg sottolineando come il momento della verità sarà nei prossimi mesi quando la Bce avvierà, nell’ambito dell’Asset quality review (Aqr) i propri stress test.  

SERVIRANNO ALMENO 17 MILIARDI DI AUMENTI – Test che dovranno essere sufficientemente severi da risultare credibili e per questo non è escluso possano portare a far emergere situazioni fallimentari di alcuni istituti “più deboli”, come già alcune dichiarazioni hanno fatto intendere. Secondo uno studio di Keefe, Bruyette & Woods (Kbw) a rischiare sono in tutto 27 banche, che avrebbero necessità di rafforzare il proprio capitale di almeno altri 27 miliardi di euro. Secondo gli analisti le banche maggiormente a rischio sarebbero le tedesche Commerzbank e Norddeutsche Landesbank Girozentrale (assieme ad altri sei istituti tedeschi minori), ma anche la greca National Bank of Greece (Ete), le italiane Mps, Credito Valtellinese e Banca Carige e la spagnola Liberbank.

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