Silenzio, parla il Financial Times: la storia e la politica sono contro il governo Renzi

TROPPI CAMBI DI GOVERNO – Ci sono buone ragioni perché gli investitori in Italia ignorino il cambiamento di leadership al governo. È quanto si legge nel commento apparso sul Financial Times nella colonna dedicata ai mercati e ripreso dall'agenzia TMNews. Innanzitutto perché "Matteo Renzi è il 62esimo premier in 68 anni"; in secondo luogo perchè "ha lo stesso sostegno politico, o la stessa carenza di sostegno politico, del suo predecessore, Enrico Letta". E come Letta, e Mario Monti prima di lui, non è stato eletto e le "sue prospettive di avviare grandi riforme sono certamente limitate dall'assenza di sostegno popolare e parlamentare, sebbene questo non gli abbia impedito di presentare un ambizioso programma".

SOTTO L'ESAME DI BERLINO – In terzo luogo, chi investe in Italia deve ricordare che "le prospettive di investimento si sviluppano a seguito di quanto accade fuori dall'Italia". Il Financial Times sottolinea quindi che "la direzione economica del Paese è monitorata da Bruxelles (leggi: Berlino) e il suo settore bancario e i rendimenti dei titoli dalla Banca centrale europea". E le aste dei titoli sono andate bene negli ultimi anni, evidenzia il quotidiano. Quindi, conclude, "gli investitori non si aspettano molto da Renzi, il che rende più facile per lui sorprendere piacevolmente i mercati. Purtroppo, sia la politica che la storia sono contro di lui".

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