Eurostat conferma: prezzi freddi anche a marzo

EUROLANDIA, PREZZI FREDDI IN MARZO – Nessuna sorpresa dai dati Eurostat sull’inflazione nell’area dell’euro, confermata in marzo pari a +0,5% annuo contro il +0,7% di febbraio, in linea con la stima iniziale. Eurolandia resta così nella morsa di una deflazione sempre più evidente e legata alla repressione fiscale adottata come politica per superare la crisi del debito sovrano sotto la pressione della Germania. Lo scorso anno i prezzi al consumo mostravano ancora una crescita dell’1,7% nell’area dell’euro.

LA DEFLAZIONE AVANZA – Che la deflazione sia il rischio più grave per il vecchio continente è evidente osservando come alcuni paesi membri siano già in deflazione conclamata: la Bulgaria (-2%), la Grecia (-1,5%), Cipro (-0,9%), Svezia e Portogallo (-0,4% entrambe), Spagna e Slovacchia (-0,2%) e Croazia (-0,1%) hanno infatti registrato un calo dei prezzi su base annua alla fine del mese scorso, mentre Gran Bretagna (+1,6%), Malta e Austria (entrambi a +1,4%), i tre paesi dove l’inflazione è più “elevata”, restano comunque distanti dall’obiettivo Bce di una crescita dei prezzi del 2% annuo a medio termine. Che farà Mario Draghi?

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: